LIBRI

L’eternità invecchia di Mario Ajazzi Mancini

L’eternità invecchia di Mario Ajazzi Mancini

L’eternità invecchia di Mario Ajazzi Mancinidi TIBERIO CRIVELLARO

I luoghi della memoria (o Shoah) sono anche spunto di riflessione per considerare la disumanizzazione del linguaggio che degenera nelle ideologie verso il trionfo del liberismo imprenditoriale e politico, causa di morte. Tema trattato più volte da letteratura, filosofia e psicanalisi. Da Heidegger a Derrida fino a Lacan, da Shakespeare, Ungaretti fino a Celan.

Non fu dunque casuale la curiosità di Haidegger nei confronti di Paul Celan, mirata a esplorare il “gergo” della sua poesia che descrive l’insensatezza. Se ne è ben accorto Mario Ajazzi Mancini, psicanalista di Firenze,  da sempre lettore e traduttore di quei poeti che hanno fatto e fanno interrogare la psicanalisi. Nel suo saggio “L’eternità invecchia” (Orthotes Editrice, Napoli-Salerno), promuove nuovi orizzonti sulla poetica di Celan, che con una lingua semplice e innocente, ma quanto mai straordinaria, ebbe la capacità di testimoniare poeticamente attraverso la densità della parola e la nettezza del verso, qualcosa del “sommerso” umano. Metaforicamente, (nel 1970 a Parigi) si ucciderà per annegamento.

Tra speranza e preghiera, dialogo e luoghi, si erge il confronto tra avventura e tragicità, ma anche tra amore e morte. Questo saggio richiede un’attenta lettura, non solo per brillanti vedute analitiche, ma anche per la stesura critica, e  l’indicazione nel testo, di quei versi profondi (in lingua tedesca, con traduzione a fronte) che risaltano il discorso etico, anche oltre Haidegger: “Si discorre del tuo Dio, ho parlato/ contro di lui, ho lasciato/ al cuore che avevo/ la speranza/ nella sua più alta rantolata,/ nella sua contestata parola…E: “L’eternità invecchia:/ a Cerveteri,/ gli asfodeli/ bianchissimi si fanno domande…

MARIO AJAZZI MANCINI

L’eternità invecchia

(Orthotes Editrice)

 

Ag – RIPRODUZIONE RISERVATA - www.altrogiornalemarche.it