Carloni: “Su Banca Marche operazione verità e trasparenza”
Carloni: “Su Banca Marche operazione verità e trasparenza”. L’impegno del neo presidente della Commissione d’indagine della Regione
ANCONA – “Sono molto felice ed onorato dell’incarico ottenuto come presidente della Commissione di indagine su Banca Marche. Ringrazio Forza Italia che mi ha candidato a presidente e tutti i consiglieri che mi hanno sostenuto” ; così Mirco Carloni (AP) neo presidente della Commissione di inchiesta .
“E’ arrivato il momento – continua Carloni- di dare una lettura storica di questi ultimi 10 anni e ricostruire non tanto le responsabilità giudiziarie che non competono a noi, ma i passaggi reali sottesi da questa vicenda. Occorre un’operazione verità e trasparenza nei confronti dei tanti marchigiani che hanno perso tutti i loro risparmi”
“Su questa vicenda dal 2010 in avanti non ho mai fatto sconti a nessuno e ho denunciato in prima persona alcune anomalie che riguardavano gli investimenti delle fondazioni bancarie del mio territorio che si stavano indebitando per comprare le azioni di Banca Marche, quando già Banca d’Italia avvertiva e scriveva sull’inopportunità che le fondazioni entrassero nell’azionariato delle Banche. E’ noto a tutti inoltre il mio impegno di questi ultimi mesi volto a chiedere la creazione di un fondo di solidarietà per i risparmiatori traditi e per far sì che la Regione si costituisse parte civile nei processi contro gli ex amministratori della Banca. Questo lavoro si è tradotto in un ordine del giorno votato all’unanimità dal consiglio regionale il 23 dicembre”. “Mi rammarico per le dimissioni di alcuni colleghi dell’opposizione. Ricordo loro solo una cosa: la mia candidatura è stata proposta è votata da Forza Italia. Pertanto li invito a ritirare le dimissioni ed a venire alla prima riunione della Commissione fissata per martedì 23 febbraio. Dobbiamo lavorare tutti insieme perché la vicenda Banca Marche è uno dei temi cruciali su cui impegnarci in modo unitario per la salvaguardia e lo sviluppo del reddito e dell’occupazione delle Marche”.
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