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Coppa Italia ancora amara per la Lube

Coppa Italia ancora amara per la Lube. Biancorossi eliminati per il terzo anno consecutivo: Trento passa al tie break

Coppa Italia ancora amara per la LubeMILANO – La Coppa Italia resta un tabù per la Cucine Lube Banca Marche. Nell’edizione 2016 della rassegna sempre griffata Del Monte® i marchigiani si arrendono alla Diatec in semifinale al tie break e dopo più di due ore di gioco (19-25, 25-17, 22-25, 27-25, 11-15), allungando purtroppo la propria astinenza dalla vittoria del trofeo, che manca dalla bacheca biancorossa dal 2009. I biancorossi, eliminati per il terzo anno di fila ad un passo dalla finale, contro la squadra di Stoytchev (che domani giocherà la finale contro Modena, vittoriosa per 3-1 su Perugia) hanno sfoderato una prestazione molto altalenante da un set all’altro, sciogliendosi definitivamente nel quinto, che pur li aveva visti protagonisti di un’ottima partenza.

La partita
Nel primo parziale i biancorossi, che in banda ripropongono Parodi titolare con Juantorena e al centro la coppia serba Podrascanin-Stankovic, con Miljkovic opposto al palleggiatore Christenson, cedono con ingenuità dopo aver tenuto il punto a punto fino a quoita 15. Sono due falli di invasione consecutivi rilevati a Juantorena a regalare il break decisivo agli avversari (15-18), che poi chiudono agevolmente sul 25-18 limitandosi a concretizzare il cambio palla, e sfruttare i tanti errori dei cucinieri, ben 8.
La Cucine Lube Banca Marche ritrova il filo del proprio gioco nel secondo set, in cui prende subito un vantaggio di cinque lunghezze appoggiandosi sull’efficacia del servizio (4 vincenti), sul gran lavoro di simone Parodi in seconda linea, e sull’efficacia in attacco di un Miljkovic in crescita e sempre incisivo (6 punti, 75% sulle schiacciate; chiuderà la gara con 24 punti e il 51%) alla pari dei due centrali, cercati con continuità da Christenson (100% su tre primi tempi per Podrascanin, 67% su quattro attacchi per Stankovic). Marchigiani avanti 6-1 e 11-5 in avvio, 25-17 invece il finale, che vanifica il tentativo da parte di Stoytchev di dare maggiore efficacia al suo attacco (48% contro il 62% dei biancorossi) con l’inserimento di Antonov. Un cambio, che al contrario produrrà i suoi effetti nel parziale successivo (sul 6-6 per Urnaut), nel quale il pallino del gioco torna di colpo nelle mani della Diatec. I trentini costruiscono le proprie fortune col muro (11-8 con quello di Van De Vorde su Miljkovic, 16-11 con il successivo su Juantorena, firmato da Solé; saranno vincenti nel set), con un Djiuric a tratti inarrestabile (62%), ma anche sugli errori di una Lube(9 vincenti) che all’improvviso torna a fare acqua in attacco (scende al 36% di squadra), costringendo Blengini a giocarsi quasi tutte le carte a disposizione (dentro Priddy e Cester per Parodi e Podrascanin, poi anche Fei per Miljkovic), senza però trovare gli effetti sperati. E la rimonta finale fino al 22-24, purtroppo è solo un abbaglio: finisce 22-25 dopo l’errore al servizio di Fei.
Il quarto set, che vede i cucinieri rimanere in campo con Priddy e Cester, è una vera battaglia di nervi che si gioca punto a punto fino al 24 pari. Ai vantaggi, a regalare il tie break alla squadra di Blengini, che mette in vetrina un super Stankovic (8 punti, 80% in attacco, 1 muro e 3 ace; a fine gara ha nello scout ben 18 punti, 73% in attacco, 3 muri e 4 ace) è un muro di Cester su Djuric, che scrive il 27-25. Ma nel quinto set, dopo essere stati avanti 3-1 ed aver sciupato la ricostruzione del potenziale 5-2, la Cucine Lube Banca Marche si scioglie sul turno al servizio di Urnaut (2 ace, 4-6 con l’attacco di Solé) ed alla regolarità degli attaccanti trentini, micidiali soprattutto per vie centrali.

VIDEO CHECK
1°SET
4-0 (attacco Juantorena) Video Check richiesto da: Civitanova per verifica in-out. Decisione arbitrale confermata, punto assegnato a Trento (4-1).
5-1 (attacco Urnaut) Video Check richiesto da: Civitanova per verifica tocco a muro. Decisione arbitrale invertita, punto assegnato a Civitanova (6-1).
2°SET
9-11 (invasione Miljkovic) Video Check richiesto da: Civitanova per verifica invasione a rete. Decisione arbitrale confermata, punto assegnato a Trento (9-12).
15-19 (servizio Djiuric) Video Check richiesto da: Trento per verifica in-out. Decisione arbitrale confermata, punto assegnato a Civitanova (16-19).
4°SET
5-7 (muro Solé): Video Check richiesto da: Civitanova per verifica invasione a rete. Decisione arbitrale confermata, punto assegnato a Trento (5-8).
12-13 (attacco Lanza): Video Check richiesto da: Trento per verifica tocco a muro. Decisione arbitrale invertita, punto assegnato a Trento (12-14).
23-23 (ace Stankovic): Video Check richiesto da: Trento per verifica in-out. Decisione arbitrale confermata, punto assegnato a Civitanova (24-23).
5°SET
4-3 (servizio Urnaut): Video Check richiesto da: Trento per verifica in-out. Decisione arbitrale invertita, punto assegnato a Trento (4-4).
9-14 (attacco Miljkovic): Video Check richiesto da: Civitanova per verifica tocco a muro. Decisione arbitrale invertita, punto assegnato a Civitanova (10-14).
11-14 (attacco Djuric): Video Check richiesto da: Civitanova per verifica invasione a rete. Decisione arbitrale confermata, punto assegnato a Trento (11-15).

Il tabellino
CUCINE LUBE BANCA MARCHE CIVITANOVA: Fei 1, Parodi 6, Juantorena 10, Vitelli n.e., Stankovic 18, Priddy 3, Christenson 5, Cester7 , Grebennikov (L), Miljkovic 24, Corvetta n.e., Cebulj n.e., Podrascanin 10. All. Blengini.
DIATEC TRENTINO: Nelli n.e., Antonov 4, Mazzone T. n.e., Bratoev, De Angelis n.e., Giannelli 4, Lanza 13, Solè 15, Djuric 25, Colaci (L), Van de Voorde 6, Urnaut 10, Mazzone D. . All. Stoytchev.
ARBITRI: Cesare (RM) – Satanassi (RA).
PARZIALI: 19-25 (24’), 25-17 (25’), 22-25 (30’), 27-25 (33’), 11-15 (21’).
NOTE: Spettatori 9300, incasso 98000 euro. Lube bs 18, ace 9, muri 12, errori 5, ricezione 82% (54% prf), attacco 47%. Trento bs 11, ace 4, muri 10, errori 7, ricezione 67% (35% prf), attacco 50%.

LE PAROLE DEI PROTAGONISTI DOPO LA SEMIFINALE LUBE-TRENTINO

GIANLORENZO BLENGINI: “Una sconfitta dura, le partite perse al tie break pesano doppio, anzi triplo, soprattutto se così importanti. Trento è stata brava a recuperare all’inizio del set decisivo: da lì non siamo più riusciti a prenderli, merito loro. Anche prima del quinto set abbiamo faticato, senza riuscire ad allungare in situazioni favorevoli. In molte partite non approcciamo bene la gara nel primo set, dobbiamo imparare a partire meglio. Juantorena? Era sofferente, specialmente in ricezione, ma è un giocatore che può avere spunti positivi anche in certe condizioni, per creare una crepa nel set o essere decisivo nel punto a punto. Questa Coppa Italia era uno dei nostri obiettivi, non l’abbiamo centrato: ora bisogna ragionarci sopra, anche soffrendo, per poi riflettere lucidamente sulle cose da migliorare. Come alcune imprecisioni che vanno pulite e limate: serve anche sistemare questo aspetto per giocare al meglio, non basta soltanto fare buone prestazioni”.

DRAGAN STANKOVIC: “Una brutta sconfitta come nelle ultime due edizioni di Coppa Italia, è la terza volta di fila che perdiamo in semifinale e al tie break. Stasera nel primo e nel terzo set abbiamo commesso troppi errori, difendendo poco e quindi realizzando pochi contrattacchi. Avevamo voglia di dare il massimo, abbiamo provato a rischiare, forse anche troppo tirando qualche pallone che invece andava rigiocato con pazienza. Ci manca la continuità di giocare allo stesso livello ogni set: in questa stagione non c’è una partita facile, lo sappiamo bene. Se riusciremo a mettere in campo sempre la nostra miglior pallavolo potremo vincere e toglierci diverse soddisfazioni”.

SIMONE PARODI: “Il tie break è come sempre un punto a punto, e non siamo stati cinici al punto giusto per farlo nostro. Stasera abbiamo giocato a sprazzi, bene in alcuni momenti male in altri. Era la prima partita molto importante di questa stagione e non abbiamo sfruttato la possibilità che avevamo davanti di conquistare questa Coppa Italia. Dobbiamo arrivare ai momenti che saranno ancora più importanti in condizioni migliori, con tanto lavoro in palestra”.
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