Le 58 cooperative dell’agroalimentare e della pesca sono pronte ad affrontare le sfide del futuro
Le 58 cooperative dell’agroalimentare e della pesca sono pronte ad affrontare le sfide del futuro
Marchetti: “Puntiamo al progetto di distretto cooperativo della pesca e della qualità ittica nelle Marche”. Alleruzzo: “L’agire cooperativo sarà sempre di più rilievo per questo settore”. Piscopo: “Con Expo è cresciuta la visione positiva per l’agroalimentare”
ANCONA – Le 58 cooperative dell’agroalimentare e della pesca che aderiscono a Legacoop Agroalimentare Marche, 7.800 soci, 750 addetti, un fatturato di oltre 150 milioni, sono pronte ad affrontare le sfide del futuro, dell’internazionalizzazione e della qualità, fattori che già le vede schierate in prima fila e che hanno permesso a queste aziende di resistere ai morsi della crisi. Ma, hanno sostenuto durante l’assemblea “Cooperazione, insieme per il futuro”, che si è svolta all’hotel Cristoforo Colombo di Osimo (An) in preparazione dell’assise nazionale del 10 e 11 marzo a Roma, è necessario che a loro fianco ci siano interlocutori forti, in grado di sostenere lo sviluppo del settore. “Ad una crescita dell’efficienza “dentro” le cooperative, può e deve corrispondere una politica di alleanza “fra” le imprese – ha detto Doriano Marchetti, presidente del Comitato Legacoop Agroalimentare Marche, affiancato dal responsabile regionale Simone Cecchettini -, sono i progetti di filiera incentivati dal nuovo Programma di sviluppo rurale 2014-2020 che, nelle Marche, hanno visto la luce nei cereali, nel biologico, nel latte, nelle carni, nel vitivinicolo e che, nei prossimi mesi, dovranno essere sempre più rafforzati, rilanciati e sostenuti”. Un Psr, ha sottolineato Marchetti, “che abbiamo chiesto più snello, sburocratizzato, meno ingessato e soprattutto attento alle prerogative e ai bisogni delle nostre cooperative. Cosi come è assolutamente necessario rilanciare con forza e rifinanziare la legge regionale 7 che è, ad oggi, l’unico intervento diretto della Regione Marche per sostenere e supportare la cooperazione agricola e agroalimentare”. Le cooperative, dal canto loro, ci mettono l’impegno, oltre a lavorare nei settori consolidati, nello sviluppare nuove opportunità con l’agricoltura sociale, puntano alla crescita della cooperazione forestale con il Progetto Appennino, promuovono la nascita delle cooperative di comunità per creare una rete diffusa di coop per mantenere vive e valorizzare le comunità locali nelle quali né la mano pubblica né l’imprenditoria privata sono in grado di assicurare, da sole, i servizi e le necessarie occasioni di lavoro. Accanto all’agricoltura, ha aggiunto Marchetti, c’è “tutta la nuova frontiera del mare Adriatico su cui il nostro sistema pesca, da sempre e storicamente organizzato in cooperativa, può rilanciare un nuovo progetto che potremmo definire in modo ambizioso il distretto cooperativo della pesca e della qualità ittica nelle Marche e in Italia”. In questo ambito, ha spiegato Marchetti, “sempre più urgente diviene la programmazione del Feamp-Fondo europeo per la pesca marittima 2014-2020 e la pubblicazione dei bandi su cui segnaliamo un pesante ritardo da parte delle istituzioni”.
Il presidente di Legacoop Marche, Franco Alleruzzo, ha sottolineato come “lavorare insieme, come comparto agroalimentare e pesca, è un passo importante per Legacoop. L’attenzione al prodotto agricolo, infatti, non è mai stata alta come oggi e questo si traduce in qualità, eccellenza, apertura di fasce di mercato. Elementi in cui, nel futuro, l’agire cooperativo sarà sempre più protagonista e lo sarà ancora di più nell’ottica del coordinamento Agrinsieme, che condividiamo con le altre associazioni del settore, e dell’Alleanza delle Cooperative Italiane, che costruiamo con Agci e Confcooperative”.
Un lavoro, quello di relazionarsi con le altre rappresentanze che ha dato già i suoi frutti. “Questa è una fase decisiva per l’agroalimentare – ha detto Giuseppe Piscopo, direttore nazionale di Legacoop Agroalimentare -, anche grazie al risultato di Expo, che ha puntato per sei mesi i fari sul settore, ora vive una visione più positiva. È un segnale che ci offre una speranza visto che, anche da parte del Governo, in più occasioni, è emersa la volontà di puntare sull’agroalimentare per lo sviluppo del Paese”.
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