L’interpretazione del dolore di Giusi Sammartino
L’interpretazione del dolore di Giusi Sammartino
C’è un bel libro che racconta un diverso dolore non secondario a quelli a cui siamo generalmente abituati. Storie di sofferenza nel contesto di un esercito di fuggiaschi provenienti dai paesi martoriati da guerre civili sempre riconducibili ai poteri occulti delle multinazionali occidentali che producono morte; strutture globali che, invece di offrire migliori opportunità di vita, avvallano le peggiori violenze. Tali profughi vengono soprattutto dall’Africa devastata da continui conflitti e dalla fame. Pericolosamente, e in maniera avventurosa, sbarcano per lo più in Sicilia. Tante sono le vicende condensate da Giusi Sammartino, curatrice del libro “L’interpretazione del dolore – Storie di rifugiati e interpreti” (Edizioni Sensibili alle foglie.) che si avvale di testimonianze veritiere comunicate dagli interpreti, i quali traducono le tante storie dei rifugiati, i loro estremi disagi. Questi “interpreti del dolore”, che quasi sempre a loro volta sono stati fuggiaschi, e dunque pionieri di tali sofferenze, ci portano a conoscenza tante vicende che passano nell’indifferenza, sia qui in Italia, e ancor più nella sorda Europa. Vi sono storie di donne, uomini, adolescenti e bambini che sfidano la sorte attraversando prima deserti e poi mari, trasformatisi per l’occasione, in cimiteri dell’esodo. Storie troppo spesso minimizzate nella specularità del mero razzismo. Eppure, proprio nel sud, in Sicilia, questi disgraziati trovano la miglior accoglienza. Insomma, per un volta, la lingua del dolore viene tradotta realmente quando la sensibilità intorno violenza e povertà si fa reale. Tuttavia, quotidianamente, sotto gli occhi di italiani e europei, la tragedia continua quasi indisturbata, per via di quella triste abitudine di girare la faccia altrove di fronte a un’evidenza che stride.
GIUSI SAMMARTINO
L’INTERPRETAZIONE DEL DOLORE
Storie di rifugiati e di interpreti
Edizioni Sensibili alle foglie
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