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MONTEFIORE DELL’ASO

MONTEFIORE DELL’ASO

MONTEFIORE DELL’ASOMontefiore dell’Aso è un delizioso paese del Piceno, posto in collina tra le valli del fiume Aso e del torrente Menocchia. Il suo orizzonte spazia dai Monti Sibillini al mare, distante solo pochi km.

Il centro storico è ben conservato: sono rimasti notevoli tratti di cinta muraria muniti di porte e sei torrioni risalenti ai secoli XV e XVI.
Dal Belvedere De Carolis, suggestivo terrazzo panoramico, attraverso la Porta Aspromonte si entra nel centro storico e si giunge in Piazza della Repubblica, il cuore del paese dominato dalla Collegiata di Santa Lucia. La chiesa è completamente rifatta in stile neoclassico, ma le sue origini sono antichissime, tra il III e il V secolo, e vanno ricercate nella pieve che è stata poi ricostruita all’interno delle mura castellane nella seconda metà del XV secolo.
Scendendo da Piazza della Repubblica verso piazzale S. Francesco, s’incontra la chiesa dedicata al santo e l´annesso convento. Costruita tra il 1247 e il 1303, con i proventi delle elemosine raccolte dai frati, la chiesa di San Francesco conserva l´originario stile romanico-gotico nella struttura esterna e nel portale del 1303 che ora è possibile ammirare in sacrestia. Radicali ristrutturazioni, avvenute fra la metà del XVII e la metà del XVIII secolo hanno trasformato l´interno in senso barocco.
MONTEFIORE DELL’ASOAll’interno del convento è stato inaugurato nell’ottobre del 2006 il Nuovo Polo Museale di San Francesco.
Nel complesso conventuale gli spazi francescani sono stati riallestiti per ospitare arte, cinema, etnografia. Il nuovo percorso museale si snoda negli ambienti conventuali accogliendo la Sala Carlo Crivelli, il Centro di Documentazione Scenografica Giancarlo Basili, il Museo Adolfo de Carolis, il Museo della Civiltà Contadina, la Collezione Domenico Cantatore.
Il tema del nuovo percorso d’allestimento non è la pura esposizione ma l’immaginazione quale realtà da vivere. Vere e proprie messinscene spaziali, nelle quali i luoghi interni giocano lo stesso ruolo dei paesaggi esterni.
Nel borgo si trovano anche numerosi edifici sei-settecenteschi: Palazzo Egidi, Palazzo De Vecchis, Palazzo Montani, Palazzo Vitali, Palazzo Farsinelli, Palazzo De Scrilli, Palazzo Rossi, Palazzo Ciarrocchi, Palazzo Simonetti. Poco fuori del centro, la chiesa di San Filippo Neri è stata edificata sulla base di una chiesetta costruita fra il 1573 e il 1605 intitolata a S. Maria del Monte, e ristrutturata alla fine del XVII secolo.
Vicino a San Filippo sorge la chiesa del Corpus Domini con annesso monastero
Da ricordare, inoltre, tre chiese extraurbane comprese nel territorio di Montefiore: lungo la strada provinciale che conduce a Carassai, la deliziosa chiesetta campestre di Santa Maria delle Grazie, che fa pensare a una breve preghiera nel verde dei prati, e Santa Maria della Fede; e lungo la via che conduce a Campofilone, quella di San Giovanni Battista.

La tradizione lega il toponimo Montefiore al culto della Dea Flora (Mons Floris), divinità campestre venerata dalle antiche popolazioni italiche prima della conquista romana.

MONTEFIORE DELL’ASOLa valle dell´Aso, così come ha conservato il paesaggio, l’arte, la storia, ha gelosamente custodito anche i segreti dell’antica cucina, basata su ingredienti semplici e naturali: legumi, cereali, verdure, olio e maiale per i condimenti, vino rosso Piceno o Falerio e il vino pecorino.

Con i vincisgrassi, ovvero la ricca lasagna picena – che è il piatto tipico -, si raggiunge in Valdaso la perfezione.

Con la sfoglia povera, senza uova, si fanno i tajuli e i taccu, rispettivamente in brodo e asciutti con ragù di verdure, maiale, sarde o baccalà.

 

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