A Marotta l’anteprima marchigiana del Vinitaly
A Marotta l’anteprima marchigiana del Vinitaly
I produttori, i sommelier e il valente narratore del gusto Peppe Cristini sono stati a completa disposizione nel guidare gli ospiti e nell’illustrare le caratteristiche organolettiche e sensoriali delle decine e decine di vini presentati
MAROTTA – “Custodi del territorio” è stato un Festival del vino, l’anteprima marchigiana, non da meno, della manifestazione nazionale di “Vinitaly”. Tenutosi all’interno della panoramica terrazza del lussureggiante ristorante locale Boy, “Il racconto del vino”, ha entusiasmato produttori, clienti, avventori e invitati. “L’impulso e il grande interesse ai calici di qualità e ai piatti gastronomici prelibati offerti dall’entourage di Mirella Piersanti – ha sottolineato un versatile Peppe Cristini, narratore del gusto e del piacere della tavola – hanno contribuito a sviluppare la stima al nostro primo ma sicuramente non ultimo evento di questa caratura. C’è nel sottoscritto e nella disponibilità dell’ Essepi del talentuoso Andrea Sereni la volontà di consolidare questi incontri davvero speciali”.
Di impeccabile organizzazione, “il lungo pomeriggio del 29 marzo scorso, espressione di degustazioni, di sapori, di cultura e piacevoli incontri con i produttori e le Cantine vitivinicole più prestigiose del territorio, delle Marche, della Lombardia, del Veneto, dell’Alto Adige e del Friuli Venezia Giulia, in uno scenario esclusivo – ha continuato un inarrestabile Cristini – ha determinato un successo incredibile ed inatteso confermando una ‘line up’ di appassionata testimonianza dell’antico messaggio che unisce la dolcezza del vino di attributo alla convivialità”.
I produttori dei vini, i sommelier e il valente lettore delle percezioni, il toscano Stefano Sandrucci, sono stati a completa disposizione nel guidare gli ospiti e nell’illustrare le caratteristiche organolettiche e sensoriali delle decine e decine di vini presentati da “La Montata” (Montefeltro), “Mariotti Cesare” (Metauro), “Cantina Polenta” (Conero), “Luigi Giusti” (Morro D’Alba, proprio quello del ‘Bolla Rosa’, il brindisi tra Barack Obama e Vladimir Putin. I due leader politici, all’Onu per il tradizionale pranzo dei capi di Stato e di Governo, nel primo giorno dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite hanno scelto lo spumante rosato delle cantine di Montignano), “Spallacci” (Castelli di Iesi), “Accadia” (Castelli di Iesi), “Finocchi” (Castelli di Iesi), “Maraviglia” (Matelica), “Podere sul lago” (Serrapetrona), “Fattoria Dezi” (Servigliano), “Le Vigne di Clementina Fabi” (Piceno), “Saladini Pilastri” (Piceno), “Bersi Serlini” (Franciacorta), “Varaschin” (Valdobbiadene), “Brigl” (Alto Adige) e, infine, “Vini La Delizia” (Friuli Venezia Giulia). A disposizione degli ospiti, tra i quali molti “restaurant professional”, un calice di degustazione professionale, un bel bicchiere Zalto, e, soprattutto, l’incontro a tu per tu per confrontarsi nel gradimento, nella panoramica dei prodotti, nella guida all’acquisto e nella annotazione delle impressioni.
“I vini proposti sono stati di altissimo livello – ha chiarito Cristini – dedicati all’immortale connubio fra la poesia enoica e gli abboccamenti del diletto. Alcuni di questi vini sono stati persino recensiti dalle migliori guide italiane. In questo appuntamento siamo riusciti nel risultato prepostoci: esprimere, davanti a un calice, uno stile di vita alternativo ai ritmi convulsi della quotidianità attraverso un percorso ricco di magie inebrianti, di piena libertà per le papille gustative e per i sentimenti in effervescenza”.
Co – protagonista, il cibo, con una ricca offerta da parte delle cucine del Boy in cui i sapori dei prodotti del mare si cercavano l’un l’altro. Una splendida giornata. Si è riscoperto il gusto e un circuito virtuoso tra l’amabile e il bello del territorio, della produzione del vino d’annata, delle relazioni sociali e, per ultimo, dell’infilare il naso nei bicchieri per scoprire piacevoli sorprese. E’ proprio vero “la vita è troppo breve per bere vini mediocri” (Johann Wolfgang von Goethe). Occorre che sia lunga perché il naso ha sempre bisogno di calore per sprigionare la lievità dei frutti pronti ad pronunciarsi da sì tanti calici come quelli tintinnanti, osservati e vissuti al “Boy”. (eg)
Nelle foto: il taglio del nastro ed alcune immagini dell’interessante pomeriggio organizzato sulla terrazza del ristorante Boy di Marotta
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