Anche nelle Marche boom di arrivi di olio dalla Tunisia
Anche nelle Marche boom di arrivi di olio dalla Tunisia
Secondo la Coldiretti è stato un errore il via libera concesso dal Parlamento europeo. Una scelta sbagliata che non aiuta i produttori tunisini, danneggia quelli locali ed aumenta il rischio delle frodi a danno dei consumatori
ANCONA – Dopo quattro anni in cui le importazioni di olio dalla Tunisia erano state nulle, nel 2015 si è registrato un boom di arrivi nella nostra regione, ed è dunque inaccettabile la decisione dell’Europarlamento di favorire l’importazione agevolata di una ulteriore quota di prodotto a dazio zero dal paese africano. A lanciare l’allarme è la Coldiretti Marche in riferimento al via libera di Strasburgo al nuovo contingente agevolato da 35mila tonnellate va tra l’altro ad aggiungersi alle attuali 56.700 tonnellate già previste dall’accordo di associazione Ue-Tunisia, portando il totale degli arrivi “agevolati” oltre quota 90mila tonnellate.
Una scelta sbagliata che non aiuta i produttori tunisini, danneggia quelli locali ed aumenta il rischio delle frodi a danno dei consumatori, con gli oli di oliva importati che vengono spesso mescolati con quelli nazionali per acquisire, con le immagini in etichetta e sotto la copertura di marchi storici, magari ceduti all’estero, una parvenza di italianità da sfruttare sui mercati nazionali ed esteri. Diventa dunque ancora più urgente arrivare all’attuazione completa delle norme già varate con la legge salva olio “Mongiello”, la n. 9 del 2013, dai controlli per la valutazione organolettica ai regimi di importazione per verificare la qualità merceologica dei prodotti in entrata.
Secondo un’analisi Coldiretti su dati Istat, le aziende olivicole nelle Marche sono circa 22.000 su una superficie di circa 10mila ettari di oliveti, con 160 frantoi attivi. Per quanto riguarda il biologico, la aziende sono 1.000, per una superficie di circa 1.600 ettari. Il valore della produzione olivicola marchigiana è di 20 milioni di euro, mentre quello dell’export ammonta a 2 milioni di euro. Le Marche vantano anche due Dop nel settore olivicolo (Olio di Cartoceto Dop e Oliva Ascolana del Piceno Dop).
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