Lotto, Artemisia, Guercino: le stanze segrete di Vittorio Sgarbi
Lotto, Artemisia, Guercino: le stanze segrete di Vittorio Sgarbi
Aperta la Collezione privata Cavallini-Sgarbi, in mostra a Palazzo Campana di Osimo, fino al 30 ottobre. Moreno Pieroni: inedita Primavera culturale nelle Marche, valore aggiunto dell’offerta turistica
OSIMO – Circa 140 opere della collezione privata Cavallini-Sgarbi sono state presentate oggi alla stampa dal collezionista Vittorio Sgarbi, nel bellissimo Palazzo Campana di Osimo. Raccontano un viaggio estetico e umano iniziato più di 30 anni fa, un’avventura ricca di aneddoti, incontri, occasioni, scoperte, studi che il critico d’Arte ha voluto condividere dalle Marche per la prima volta in Italia.
Lotto, Artemisia, Guercino. Le stanze segrete di Vittorio Sgarbi: questo è il titolo della raccolta, frutto di una spasmodica ansia collezionistica. “ Un dongiovannismo collezionistico – lo ha definito lo stesso Sgarbi – venuto dopo quello per i libri e per le ragazze… “ Quelle «stanze segrete», ora svelate dal critico stesso, sono «un assaggio delle 4 mila opere che possiedo e un omaggio a mia madre, alla sua attività e vitalità. La mia collezione è così ricca anche perché mia madre (Rina Cavallini, scomparsa recentemente) comprava per me alle aste, era una donna molto curiosa e di forte carattere». Poi, dopo aver raccontato parte della sua vita e l’incontro fulminante con un collezionista d’arte e regista , marito della soprano Anna Moffo, Mario Lanfranchi, Sgarbi ha confessato che finalmente può vedere lui stesso le sue opere in tutta la loro bellezza “perché a casa sono ammassate e non riesco a godermele”. Le ultime, tra le quali un Guerrieri, sono state acquistate circa venti giorni fa e sono in mostra insieme a Guercino, Lorenzo Lotto, Sassoferrato e molte altre, tutte caratterizzate dalla qualità, come ha tenuto a sottolineare Sgarbi: “io compro la naturale bellezza e non le “croste”, come qualche Museo”.
“ Con l’apertura, dopo quella di Ascoli Piceno, di questa seconda grande Mostra del Giubileo delle quattro che si svolgeranno per tutto l’arco del 2016, le Marche danno il via ad un’ inedita Primavera culturale, ha sottolineato l’assessore regionale al Turismo-Cultura, Moreno Pieroni. Siamo l’unica regione italiana a realizzare una proposta così articolata ma nello stesso tempo così coordinata sul tema del Giubileo della Misericordia. E’ una mostra bellissima, un’opportunità rara che ci ha messo a disposizione Vittorio Sgarbi che non manca mai di promuovere con entusiasmo il nostro territorio, quasi fosse marchigiano lui stesso. E’ una proposta culturale di elevato livello, un valore aggiunto delle tante iniziative importanti che punteggeranno il territorio nella stagione estiva. Ci sembra una scelta vincente e forse mai affrontata prima, che sta riscuotendo successo e consensi perché abbiamo puntato sulla qualità e sul fare squadra, tra Regione e quattro città delle Marche che hanno saputo mettersi in rete. Siamo sicuri che le Marche stanno conquistando sempre più potere attrattivo e vogliamo aumentarlo puntando su un progetto di comunicazione/promozione molto incisivo fondato proprio sulle mostre.”
Alla conferenza stampa erano presenti oltre al vicesindaco di Osimo, Mauro Pellegrini, Elisabetta Leonardi , Presidente della Fondazione San Carlo, Raimondo Orsetti, dirigente regionale anche in veste di presidente dell’Istituto Campana e molti tour operator marchigiani che proporranno pacchetti turistici con al centro le Quattro Grandi Mostre del Giubileo.
“Da oggi Osimo vivrà fino ad ottobre un’occasione storica sotto il profilo culturale e turistico e di visibilità nazionale – ha detto il Sindaco Simone Pugnaloni – un ‘opportunità preziosa che il professor Sgarbi ha voluto donarci .” Il professor Stefano Papetti, autore della presentazione del catalogo della mostra ed amico di vecchia data di Sgarbi, co-curatore di molte mostre, ha narrato il forte legame di Sgarbi con le Marche e le diverse esperienze, da critico, da curatore e da politico amministratore. “ Un personaggio scomodo – lo ha definito – che si è servito anche della politica per poter affermare le visioni di un intellettuale.”
L’esposizione si snoda su una dimensione eterogenea di straordinaria bellezza, dove grandi maestri sfilano al fianco di artisti meno noti al grande pubblico. La grandezza di questa rassegna si riconosce proprio nello «spirito eclettico e corsaro» del critico. C’è l’Allegoria del tempo di Guido Cagnacci, che è uno dei pezzi più intensi in mostra a Osimo, un dipinto firmato, una delle opere fondamentali dell’autore. C’è Cleopatra che cerca la morte, firmata da una giovanissima Artemisia Gentileschi. C’è l’entusiasmo dello Sgarbi «cacciatore-raccoglitore» alla continua ricerca di opere d’arte sublimi, finora mai censite. (ad’e)
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