Via Monteferro e Via Saline: ad Ancona cresce la protesta
Via Monteferro e Via Saline: ad Ancona cresce la protesta
Giorgio Giorgetti (Confapi): “Al fianco delle aziende e dei cittadini che pagano le tasse ed hanno il diritto di non essere dimenticati”
ANCONA – Sicurezza della viabilità, percorribilità, manutenzione ordinaria, rispetto degli utenti ed in particolare dei residenti e delle aziende. Ecco le premesse su cui si basa la protesta della Confapi, associazione con oltre 400 piccole e medie imprese iscritte nelle Marche, che ha deciso di schierarsi decisamente al fianco di coloro che chiedono un intervento immediato del Comune di Ancona per risolvere i problemi i manutenzione di Via Saline e via Monteferro convinta che non fosse più possibile tacere di fronte al disinteresse nei confronti di un problema che riguarda invece molti.
L’oggetto della discordia è un tratto di strada di circa 5 Km, quello appunto di via Saline e via Monteferro, nel quale transitano non meno di 4500 auto al giorno tra i residenti della frazione di Paterno, gli utenti delle aziende ubicate nella zona e tutti coloro che vorrebbe utilizzare in piena sicurezza una viabilità decisamente utile.
“La situazione è assolutamente insostenibile ed ogni tentativo di coinvolgere l’amministrazione comunale sulla condizione in cui versano via Saline e Via Monteferro è stato inutile – ha detto il presidente di Confapi Giorgio Giorgetti. Come associazione siamo al fianco delle imprese e dei cittadini che pagano le tasse e che hanno diritto di essere ascoltati, ma pensiamo più in generale alla collettività. Si pensi ad esempio che attualmente anche per i mezzi di soccorso è sconsigliabile percorrere quel tratto quando invece sarebbe utile per accorciare il percorso dovendo recarsi in quella zona o dovendo raggiungere l’ospedale regionale di Torrette da Castelferretti o da Camerata Picena”. In zona – ha aggiunto Giorgetti – c’è anche il Consorzio Agrario che è penalizzato nella sua attività da tali disservizi. Il ponte si transita a senso unico alternato nonostante un progetto da noi presentato richiederebbe un investimento di poche decine di migliaia di euro da parte dell’amministrazione comunale per sistemarlo”.
Monta la protesta e va costituendosi un comitato che già si riunisce da mesi nei locali parrocchiali di Sappanico.
“Ci siamo rivolti anche all’allora prefetto Cannizzaro – ha concluso il presidente di Confapi – il quale ha potuto solo prendere atto della situazione perché la questione è in capo all’amministrazione comunale e siamo pronti a proteste eclatanti se non saremo ascoltati”.
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