Ad Ancona, in anteprima nazionale, Foreign Body
Ad Ancona, in anteprima nazionale, Foreign Body
Martedì 3 maggio al Cinema Italia il film di Krzysztof Zanussi girato in buona parte in città. Il regista polacco sarà presente in sala
ANCONA – Non poteva essere altrimenti. Martedì 3 maggio, esce ad Ancona, in anteprima nazionale, Foreign Body (Corpo estraneo), il film che il maestro Krzysztof Zanussi ha girato tra Portonovo e il porto di Ancona nella parte italiana, quella dedicata alla purezza dei sentimenti.
Selezionato al Toronto Film Festival 2014 come anteprima mondiale e distribuito in una dozzina di Paesi, sarà proiettato al cinema Italia di Ancona due giorni prima che nel resto d’Italia non solo perché le più belle location della pellicola sono quelle del capoluogo dorico, ma anche per volontà del regista polacco, che sarà presente alla proiezione, e di Paolo Spina .
Di fatto, Paolo Spina, titolare della società di produzione Revolver e coproduttore di Foreign Body, prova a portare almeno una volta all’anno un film da girare nella sua Ancona (Come il vento con Valeria Golino e Filippo Timi, l’albanese Broken, Duns Scoto di Fernando Muraca, i più recenti). Così, oltre a promuovere l’immagine della città, grazie alla collaborazione della Fondazione Marche Cinema Multimedia diretta da Stefania Benatti, una ventina di anconetani, in questo caso, hanno potuto lavorare tra le maestranze cinematografiche della produzione e una quarantina di comparse doriche hanno lavorato sul set.
Ed è grazie ai permessi dell’Arcidiocesi di Ancona che un regista cinematografico ha girato per la prima volta all’interno della cattedrale di San Ciriaco (Ossessione di Visconti si fermava al sagrato). Mentre la vice presidente alla Soprintendenza dei Beni archeologici, Nicoletta Frapiccini, ha reso possibile le riprese in location straordinarie, come il terrazzo sul porto o l’interno della chiesetta di Santa Maria di Portonovo (un’altra prima volta).
L’Ancona di Zanussi per il grande schermo è un magnifico luogo mediterraneo, contrapposto, per panorama e architetture, alla Varsavia e alla Cracovia di un nordest europeo votato al carrierismo spregiudicato che si è ormai insinuato nelle abitudini sociali dei paesi dell’ex blocco sovietico.
Il film torna sui temi cari al regista: amore, fede, potere. E racconta dell’incontro fra Angelo e la polacca Kasia, all’interno del movimento dei Focolarini. Presto la ragazza, nonostante ricambi l’amore che il giovane italiano nutre per lei, sceglie di tornare in Polonia per entrare in convento. Lui la segue, con la speranza che possa cambiare idea. A Varsavia, Angelo trova lavoro in una multinazionale e conosce Krystyna, donna cinica e disinibita che, dopo aver cercato di sedurlo, prova a farlo diventare il capro espiatorio degli episodi di corruzione nei quali è coinvolta. Sotto il peso di un amore irrealizzabile e della ferocia nell’ambiente di lavoro, il giovane entra in crisi. Ma non è l’unico a veder vacillare le proprie convinzioni.
“Un dramma psicologico – lo definisce Zanussi, – che racconta lo scontro tra il cinismo del mondo del business e l’idealismo della gioventù. Se alla mia età si torna dietro alla macchina da presa è solo per una ragione: invitare a ritrovare un’integrità. Quando un cristiano scende a patti con le leggi dell’economia selvaggia, diventa un corpo estraneo. C’è bisogno di un nuovo e coraggioso anticonformismo”.
Krzysztof Zanussi, pluripremiato maestro del cinema internazionale, ha iniziato la sua carriera nel 1969, realizzando oltre 30 film e producendone più d’uno di Kieslowski (che a sua volta lo produceva). Tra i numerosi riconoscimenti, ha ottenuto il premio alla miglior regia a Cannes nel 1980, con La costante, e il Leone d’oro a Venezia nel 1984 con L’anno del sole quieto. È stato candidato all’Oscar come produttore di “Rosso” di Kieslowski e, come regista, per il film su papa Vojtyla di cui era amico.
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