ANCONA & provinciaIN PRIMO PIANOSPETTACOLI

Comparse e maestranze doriche nel film di Zanussi

Comparse e maestranze doriche nel film di ZanussiComparse e maestranze doriche nel film di Zanussi

Il regista presenta ad Ancona “Corpo estraneo”. Proiettato in città prima che nelle sale del resto d’Italia

Comparse e maestranze doriche nel film di Zanussi Comparse e maestranze doriche nel film di Zanussi

ANCONA – Nella parte italiana, Krzysztof  Zanussi  ha girato il film Corpo estraneo (Foreingn Body) tra il Parco del Conero e il porto di Ancona, coinvolgendo per la realizzazione un gran numero di persone in città. Oltre quaranta sono le comparse nelle scene all’interno del Duomo e di Santa Maria di Portonovo, e una ventina sono gli anconetani che hanno lavorato nel set a vario titolo: Roberto Nisi (aiuto regia), Simone Alessandrini (assistente scenografo); Annalisa Pavoni (collaborazione alla preparazione),  Alessio Compagnucci, Andrea Pasqualini e Fazia Fioranelli (autisti); Simone Corallini (assistente regia), Danilo Duranti,  Stefano Cinti, Leonardo Fernandez (runner); Silvia Borroni (stagista); Valerio Mansueti (locations/pre-organizzazione); Fabrizio Saracinelli (casting locale); Sabrina Esposto (sartoria Ballando ballando); Petra del Pet Village di Senigallia (addestratrice del labrador); Sergio Marcelli (fotografo di scena); Paolo Spina, coproduttore  di Corpo estraneo con la Revolver srl.

Il più recente film del maestro polacco (già presentato in première internazionale al Toronto Film Festival e in numerosi altri festival nel mondo) sarà distribuito da Lab80 nelle sale italiane giovedì prossimo,  ma  sarà proiettato al cinema Italia di Ancona in anteprima nazionale martedì 3 maggio (ore 21,15), alla presenza del regista, nell’ambito della rassegna Frammenti di Festival del Cgs Marche (a cura di Fabio Sandroni).  Con l’affabulatore Krzysztof  Zanussi, il pubblico potrà dunque intrattenersi ben oltre la visione del lungometraggio che è già stato distribuito in dodici Paesi del mondo.  Agli occhi degli spettatori di quei Paesi del mondo Ancona appare straordinariamente bella ed è per questo che, durante gli incontri con il regista, il pubblico e i giornalisti stranieri hanno chiesto spesso a Zanussi dove si trovassero quelle magnifiche location. Ed è grazie alla collaborazione della Fondazione Marche Cinema Multimedia, dell’Arcidiocesi di Ancona, e della Soprintendenza Archeologia delle Marche che la troupe del film ha potuto girare in  luoghi mai visitati prima dal grande cinema (l’interno di San Ciriaco, della chiesetta di Portonovo, del museo archeologico, per esempio).

Attraverso il contrasto tra la bellezza del paesaggio mediterraneo e i panorami urbani di un nordest europeo votato al carrierismo spregiudicato, Zanussi torna a parlare d’amore, di fede e di potere. Così, Corpo estraneo racconta del tormentato incontro fra Angelo e Kasia. La ragazza polacca, nonostante ricambi l’amore che il giovane italiano nutre per lei, sceglie di tornare in Polonia per farsi suora.  Lui la segue, con la speranza che lei possa cambiare idea. A Varsavia, Angelo trova lavoro in una multinazionale e conosce Krystyna, donna cinica e disinibita che, dopo aver cercato di sedurlo, prova a farlo diventare il capro espiatorio del garbuglio di corruzione nel quale è coinvolta.  Sotto il peso di un amore irrealizzabile e della ferocia nell’ambiente di lavoro, il giovane entra in crisi. Ma non è l’unico a veder  vacillare le proprie convinzioni. “I protagonisti stanno dentro un corpo non loro e, allo stesso tempo, è qualcosa di estraneo che si insinua dentro – dice il pluripremiato maestro polacco. – Sotto il comunismo eravamo senza libertà, ma questo ci distoglieva da qualsiasi responsabilità. Oggi avvertiamo il peso della libertà, perché, a volte, non sappiamo che farne. E in più la logica del capitalismo selvaggio non condiziona solo il lavoro, ma impone degli stili di vita che segnano, spesso negativamente, tutta la nostra esistenza. Nel mio paese, Corpo estraneo ha suscitato enormi polemiche e a causa di questo film sono stato additato come un nemico della patria. Sono curioso di verificare come sarà accolto all’estero”.

Krzysztof  Zanussi inizia la carriera nel 1969, realizzando oltre 30 film e producendone più d’uno di Kieslowski (che a sua volta lo produceva). Tra i numerosi riconoscimenti, ottiene il premio alla miglior regia a Cannes nel 1980, con La costante, e il Leone d’oro a Venezia nel 1984 con L’anno del sole quieto. È stato candidato all’Oscar come produttore di Rosso di Kieslowski e, come regista, per il film su papa Vojtyla di cui era amico.

 

Ag – RIPRODUZIONE RISERVATA - www.altrogiornalemarche.it