Dalle Marche un documento sulla direttiva Bolkestein
Dalle Marche un documento sulla direttiva Bolkestein
Sarà sottoposto all’attenzione della Conferenza Stato-Regioni e al Governo per cercare di risolvere definitivamente l’annosa questione delle concessioni balneari. L’assessore regionale Moreno Pieroni: “Siamo la prima Regione a siglare un documento concertato tra tutti i soggetti interessati e l’Anci”
ANCONA – Un documento concertato che sarà portato alla Conferenza Stato-Regioni e all’esame del Ministro agli Affari Regionali, Enrico Costa è stato sottoscritto in Regione dai rappresentanti di tutte le associazioni dei concessionari demaniali e dall’ANCI. E’ il risultato del tavolo di confronto sulla cosiddetta direttiva Bolkestein, coordinato dalla Regione e proposto dall’assessore al Turismo-Cultura, Moreno Pieroni per arrivare rapidamente, appunto, ad un documento condiviso che esprimesse chiaramente la posizione delle Marche in materia di concessioni balneari, in vista della sentenza della Corte di Giustizia Europea. “ Siamo la prima Regione che trova una sintesi condivisa tra tutti i soggetti interessati e l’ANCI “ ha rimarcato lo stesso assessore. In sostanza nel documento si chiede che venga convocato al più presto un tavolo di confronto con il Governo e gli Enti locali richiesto dalla Conferenza Stato-Regioni del 22 gennaio 2015; che si faccia chiarezza con la Commissione Europea sulla possibilità di un regime transitorio delle attuali concessioni demaniali marittime come in altri Paesi Europei e infine la creazione di un percorso che individui un “doppio binario” per il rilascio e il rinnovo delle concessioni balneari: il primo transitorio e premiale per le concessioni già esistenti con una proroga di lunga durata, il secondo che individua criteri di evidenza pubblica e gare per le eventuali nuove concessioni relative alle superfici demaniali ancora disponibili.
“La Regione Marche – ha ricordato l’assessore Pieroni – ha svolto un ruolo determinante e trainante sia per garantire che la questione mantenesse inalterata nel tempo la sua giusta priorità e considerazione sul piano politico e tecnico, sia per individuare interventi ed azioni in grado di risolvere, una volta per tutte, il problema.” La posizione delle Marche – si legge nel documento – è stata sempre quella di ricercare una soluzione che escludesse le concessioni del demanio marittimo dalla Direttiva comunitaria prevedendo per esse un’apposita deroga in virtù delle specificità delle imprese turistico balneari, degli investimenti realizzati, delle positive esperienze e professionalità acquisite. Proprio le reiterate richieste della Regione Marche hanno fatto si che la Commissione Turismo delle Regioni ponesse di nuovo al centro dei suoi lavori la questione delle concessioni demaniali, richiedendo al Governo di esplicitare le strategie e le azioni che lo stesso intende intraprendere, auspicando nel contempo un’immediata collaborazione e concertazione con l’ANCI
“Il documento firmato oggi – prosegue Pieroni – rappresenta anche l’immediata risposta alla Risoluzione votata pochi giorni fa dall’Assemblea legislativa con la quale si chiedeva l’impegno della Giunta regionale ad attivarsi sia presso la Conferenza delle Regioni sia di sollecitare un intervento del Governo” .
Nel documento siglato oltre che dalla Regione da SIB – CONFCOMMERCIO; FIBA – CONFESERCENTI; ASSOBALNEARI MARCHE FEDERTURISMO CONFINDUSTRIA;CNA MARCHE; OASI CONFARTIGIANATO; ITB ITALIA; ANCI MARCHE, si ribadisce in ogni caso anche la convinzione che adeguare il quadro normativo italiano in materia di demanio marittimo ai principi comunitari in materia di trasparenza, non discriminazione, libertà di stabilimento e libera prestazione di servizi, sia un’esigenza indifferibile, anche in riferimento al vuoto normativo che una pronuncia negativa della Corte di Giustizia potrebbe comportare. Pertanto, è urgente riformare ed aggiornare l’intera materia, con ciò venendo anche incontro alle richieste delle varie categorie economiche che operano sul demanio marittimo. La pronuncia ormai prossima della Corte di Giustizia Europea relativamente alla proroga al 2020 non impedisce, infatti, che si inizi a lavorare congiuntamente per impostare un quadro normativo coerente con i principi comunitari, ma che garantisca un futuro alle attività economiche e sociali che operano sul demanio marittimo.
In prospettiva, quindi, il documento congiunto avanza anche alcune proposte per la riforma del settore: che dalla rimodulazione della durata delle concessioni si parta come premessa per riconoscere l’importanza in termini occupazionali delle imprese turistiche operanti sul demanio marittimo e far quindi ripartire gli investimenti; l’esigenza di un piano d’azione per la programmazione di interventi a difesa della fascia costiera fino agli indennizzi adeguati al valore di mercato delle imprese e la revisione dei canoni pertinenziali.
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