Il Tar delle Marche boccia la Regione
Il Tar delle Marche boccia la Regione
“Eccesso di potere pignorare agli agricoltori i fondi dovuti” Secondo la Coldiretti la durissima sentenza del Tribunale amministrativo contesta all’amministrazione regionale di essersi sostituita alla Commissione Ue per coprire un errore di notifica
ANCONA – Nel voler “pignorare” alle aziende agricole fondi legittimamente avuti la Regione Marche si è resa responsabile di “eccesso di potere”, compiuto peraltro per coprire propri errori, sostituendosi senza motivo alla Commissione Europea nel voler decidere quali aiuti possono essere considerati legittimi e quali no, violando norme comunitarie e nazionali. Ad affermarlo è la durissima sentenza con cui il Tar boccia l’amministrazione marchigiana sulla “tagliola” ai contributi alle aziende agricole danneggiate da lupi e cani selvatici.
Tutto era nato dopo il varo della delibera della Regione, duramente contestata dalla Coldiretti, che introduce l’applicazione del cosiddetto regime de minimis. Il dispositivo prevede, in pratica, un tetto di 15mila euro nell’arco di tre anni oltre il quale i danni non verranno pagati, adducendo a motivazione il fatto che l’Ue avrebbe considerato gli indennizzi alla stregua di aiuti di stato. Sulla base di ciò, spiega la Coldiretti, la Regione ha avviato procedure di recupero crediti nei confronti di quelle aziende che dal 2005 ad oggi avevano subito danni superiori alla cifra teoricamente consentita. Da qui il ricorso al Tar che sconfessa ora su tutta la linea l’amministrazione regionale, annullando la delibera incriminata e accusando di aver causato un doppio danno alle aziende agricole marchigiane rispetto a quelle degli altri territori. All’origine dell’atto della Regione, inoltre, ci sarebbe secondo il Tribunale amministrativo regionale, la volontà di “eludere la procedura prevista del diritto comunitario per i casi di omessa notifica preventiva degli aiuti alle imprese”.
In pratica, la Regione avrebbe omesso a suo tempo di notificare alla Commissione Europea l’erogazione degli indennizzi per i danni subiti. Inoltre, secondo Coldiretti, è assurdo considerare quelli che sono risarcimenti come aiuti di stato. “Con la scelta di introdurre il de minimis e intimare alle aziende la restituzione dei fondi legittimamente avuti la Regione Marche ha voluto essere più realista del re, come accusa la stessa sentenza del Tar, facendo passare i sacrosanti fondi agli agricoltori che si sono visti campi distrutti e greggi sbranate come un favoritismo – denunciano Tommaso Di Sante, presidente di Coldiretti Marche, e il direttore Enzo Bottos -. Una scelta che il Tribunale amministrativo regionale ha ora giudicato illegittima, anche perché contrasta con il fatto che in Italia, contrariamente ad altri paesi europei, la fauna selvatica è patrimonio indisponibile dello Stato, il quale è dunque tenuto a risarcire i danni causati alle attività economiche”.
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