CULTURAMARCHE

Il virus laico del corpo pensante

Il virus laico del corpo pensante

Il magma poetico di Lidia Sella induce a riflettere sui residui memorabili di un dio al di sopra degli dei che opera  in solitudine

Il virus laico del corpo pensante

di TIBERIO CRIVELLARO

Supponendo che la poesia esista a partire dalla “domanda”,  tale domanda diviene “compagna di viaggio” nella sua perdurante non risposta delle cose. Esiste un confine tra l’immensamente piccolo e il macrocosmo, dove il silenzio interiore fa un gran baccano? Ed esiste una semantica nella equidistanza differente tra un verso e l’altro, tra dolore e felicità, tra tempo e materia? E’ indubbio che la poesia sia portatrice di quella peste che Freud intendeva arrivando a New York nel 1909. Peste che, più che bacillo, è un virus che dà parola al corpo: lo mette in guardia dalla stupidità mortale dell’essere inani. Il virus-pensiero che Lidia Sella decifra nella sua raccolta poetica “Strano virus il pensiero” (Edizioni La Vita Felice), non è semplicemente un micro-essere. Si tratta di “virus laico” complessamente libero nel corpo pensante, inevitabilmente  indissolubile: “Strappata ogni illusione/ subito spuntano nuove radici:/ così la Natura lavora/ per tenerci attaccati alla terra…” La sua “messa a morte” è possibile solamente attraverso i dogmi. Oppure attraverso la religione e la politica neoliberistica quando tolgono identità all’essere spegnendo la miccia della curiosità e del sapere. Il magma poetico di Lidia Sella induce a riflettere sui residui memorabili di un dio al di sopra degli dei che opera  in solitudine e in modo fantasmatico nel tempo-luogo dove la vera libertà può “colonizzare” il pensiero: “La mia spiritualità non ci ciba di ostie…Altro tempio non conosco/ che il sortilegio colorato del cosmo…/ Per cui tal poesia invita, chi legge, a seguire la luce dei fuochi in lontananza senza preclusioni ideologiche, come suggerisce metaforicamente Giulio Giorello nella nota a fine libro. Il virus pensante quale “estro/nauta” poetico si rivela dunque nella scrittura, fino a farne una…malattia?

LIDIA SELLA

Strano virus il pensiero

Edizioni La Vita Felice

 

 

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