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In crescita il vino di visciole e i passiti

In crescita il vino di visciole e i passiti

In crescita il vino di visciole e i passiti

Primo bilancio dei produttori della Coldiretti dopo il Vinitaly: bianchi sempre leader, ok i rossi, bene il biologico

In crescita il vino di visciole e i passiti

In crescita il vino di visciole e i passitiVERONA – I bianchi “tirano” di più, a partire da “Re” Verdicchio, seguito da Passerina, Pecorino e Bianchello, ma anche i rossi tengono molto bene con Rosso Piceno e Rosso Conero, mentre cresce il gradimento per i vini biologici oltre a vino di visciole e passiti. Sono le tendenze del Vinitaly 2016 registrate dalla Coldiretti presso i suoi produttori marchigiani presenti al salone veronese.

Il grande protagonista si conferma il Verdicchio, non a caso il bianco più conosciuto dagli italiani, secondo la ricerca presentata da Imt. A confermarlo l’alto gradimento riscosso tra gli altri dalle aziende Vignamato di San Paolo di Jesi, fornitrice di Alitalia, Fattoria San Lorenzo di Montecarotto e Socci di Castelplanio, con un esordio più che lusinghiero al salone, fino ai Conti di Buscareto. Ma cresce l’interesse anche per Passerina e Pecorino, in cima alla top ten dei maggiori incrementi di vendite, con grande protagonista l’azienda Ciu Ciu di Offida che propone vini biologici, assieme alla cantina dei Colli Ripani di Ripatransone, a Giacomo Centanni, giovane produttore di Montefiore dell’Aso, che ha portato al vinitaly anche il mistrà agricolo, all’azienda Rio Maggio di Montegranaro con una tecnica innovativa di vinificazione e all’azienda Poderi dei Colli di Montalto delle Marche. Piace anche il Bianchello del Metauro, proposto dall’azienda fanese Di Sante pure nella versione passito, prodotto che ha riscosso un accresciuto interesse.

Ma vincono le Marche dei rossi, a partire dal Rosso Piceno delle tante cantine ascolane (comprese le già citate Ciu Ciu, centanni, Colli Ripani, ecc.) e dal Rosso Conero con l’azienda Strologo di Camerano che si conferma al top per interesse dei visitatori, così come la lacrima di Morro d’Alba dell’azienda Lucchetti, che celebra il 25esimo anno di attività con una bottiglia speciale e propone anche una lacrima alle visciole. Proprio le visciole continuano a crescere nel gradimento degli appassionati. Ne è un esempio l’azienda Villa Ligi di Pergola, che parte alla conquista del mercato statunitense, con gli americani che, assieme agli olandesi, sono tra i primi estimatori di questo prodotto.

Bene anche la Vernaccia di Serrapetrona, con l’azienda Quacquarini che sta ottenendo ottimi risultati sui mercati statunitense e canadese, così come l’azienda Colleluce.  “Un bilancio più che positivo che conferma il grande appeal conquistato i questi anni dal vino marchigiano – spiega Tommaso Di Sante, produttore fanese e presidente della Coldiretti Marche -. Al Vinitaly 2016 abbiamo riscontrato visitatori sempre più preparati, con un interesse particolare per i vitigni autoctoni, oltre che ovviamente per le novità che anche quest’anno le aziende della nostra regione non hanno fatto mancare nei bicchieri degli appassionati”.

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