Presentato il progetto del nuovo ospedale di Fermo
Presentato il progetto del nuovo ospedale di Fermo
Il presidente della Regione, Luca Ceriscioli: “Opportunità per tutto il territorio marchigiano”. L’assessore Fabrizio Cesetti: “Impegno mantenuto”
FERMO – È stato presentato, questa mattina, presso la sala dei Ritratti del Comune, il progetto del nuovo ospedale di Fermo. Verrà realizzato, entro giugno 2018, in località San Claudio di Campiglione, con un investimento previsto di 70 milioni di euro. Sarà una struttura ospedaliera moderna, con 329 posti letto, articolata non per specialità ma per percorsi diagnostici e terapia, incentrata sulle esigenze dei malati, del personale, dei familiari. Svilupperà una superficie di 41.439 metri quadri, di cui 32.049 per la degenza e i servizi sanitari, servita da altri 29.049 metri quadri di parcheggi, con una nuova viabilità di accesso. “È un’opera che ha avuto tempi lunghi di progettazione, anche per mancanza dei fondi necessari, ma che ora sta riprendendo la sua strada conclusiva – ha commentato il presidente della Regione, Luca Ceriscioli, intervenuta alla presentazione – Dopo una lunga attesa abbiamo messo in moto il tema degli investimenti in sanità. Un tema strategico perché la riorganizzazione, che porta ad avere sempre meno strutture, ma di maggiore qualità nella medicina per acuti, ha bisogno che in ogni territorio provinciale ci sia un ospedale che raccolga questa funzione essenziale per il sistema. Il progetto presentato mostra tutti i segni di questi obiettivi di qualità, con un cronoprogramma che rappresenta l’impegno concreto per raggiungerli in tempi certi. Segna anche l’inizio di un altro percorso, per il Comune di Fermo in particolare, per ridefinire le funzione del vecchio ospedale Murri. L’obiettivo è tenere assieme tutta la rete sanitaria cittadina, per arrivare a un punto finale dove ci sia una moderna struttura funzionale e un centro storico rivitalizzato da nuove funzioni nel vecchio ospedale”. Quando si costruisce un nuovo ospedale, ha rimarcato Ceriscioli, “non siamo di fronte a un territorio che vuole primeggiare, ma a un tassello di un sistema che offre servizi a tutta la comunità regionale, nella logica di reti cliniche inevitabilmente sempre più integrate per offrire servizi sanitari migliori e di elevata qualità. La riorganizzazione, in definitiva, non è una scusa per tagliare servizi, ma un progetto di qualità per tutto il territorio regionale”. La realizzazione del nuovo ospedale costituisce “un impegno mantenuto con il Fermano – ha sottolineato l’assessore regionale al Bilancio, Fabrizio Cesetti – Nel 2010 tutti i sindaci hanno individuato, all’unanimità, la localizzazione a Campiglione. Ora costruiremo un ospedale che non è soltanto un investimento, ma che rivestirà una centralità regionale. Insieme a questa opera costruiamo insieme un’idea di futuro, collegata agevolmente da una nuova viabilità provinciale, in attesa che si possa recuperare anche il prolungamento la terza corsia autostradale”. A tanto lavoro fatto, ha commentato Alessandro Marini (direttore Asur Marche), “corrisponde tanto lavoro da fare. Oggi, con il progetto, abbiamo la dimostrazione di un cambiamento che ci rende, in maniera plastica, l’evoluzione in atto. Un percorso che mette in coerenza i contenuti con i contenitori, che saranno strutture flessibili, rispetto al dimensionamento, per costruire una rete clinica regionale”. Marini ha anticipato anche l’arrivo di nuovi 13 primari per l’ospedale di Fermo. I saluti istituzionali sono stati portati dal sindaco Paolo Calcinaro e dal presidente della Provincia Aronne Perugini, mentre Il progettista, architetto Giuseppe Manara, ha presentato il plastico e gli elaborati della nuova struttura ospedaliera.
LA SCHEDA DEL NUOVO OSPEDALE DI FERMO
Una struttura ospedaliera moderna, con 329 posti letto, articolata non per specialità ma per percorsi di diagnosi e terapia, per permettere al paziente di essere assistito in maniera adeguata e integrata. È il nuovo ospedale di Fermo, che sorgerà in località San Claudio di Campiglione. Svilupperà una superficie di 41.439 metri quadri, di cui 32.049 per la degenza e i servizi sanitari, servita da altri 29.049 metri quadri di parcheggi. Il progetto elaborato ruota attorno alle necessità delle persone (pazienti, operatori e visitatori), superando il modello tradizionale di ospedale che prevede una forte gerarchia all’interno delle singole aree specialistiche e una rigida suddivisione per competenze. La ripartizione ideata privilegia, invece, una razionale distribuzione dei posti letto, del personale e dei servizi, delineando percorsi diagnostici e terapeutici più lineari.
La nuova struttura di Fermo coglie le migliori opportunità offerte dall’evoluzione dei modelli ospedalieri che si sono susseguiti negli anni, quando si è passati da un ospedale a padiglioni a un modello monoblocco più efficiente. Il progetto definitivo prevede una compattezza delle aree di degenza e di quelle di diagnosi e terapia, insieme a una linearità dei collegamenti e dei percorsi che caratterizzano tutta l’attività ospedaliera. Considerando, inoltre, il crescente sviluppo dei servizi sanitari extra ospedalieri (Day Hospital, Day Surgery), il nuovo ospedale si integra con il tessuto urbano, essendo agevolmente connesso con i mezzi di trasporto pubblico e gli altri servizi collettivi.
Le soluzioni tecniche individuate, poi, contribuiscono a contenere sensibilmente i consumi energetici dell’ospedale, con un impatto ambientale ridotto, costi di gestione minori, maggior confort per gli utenti. Altra caratteristica del progetto è lo sviluppo contenuto, in altezza, degli edifici (massimo tre piani fuori terra e solo per un blocco) per contenere l’impatto ambientale.
Il complesso ospedaliero si articola sostanzialmente in quattro edifici (oltre alla centrale tecnologica), fra loro collegati, con spazi comuni e corridoi, su tre livelli (piano seminterrato, terra, primo). Il blocco A (tre livelli, di cui uno seminterrato) rappresenta l’ospedale per i pazienti esterni (Day Hospital e Day Surgery), mentre il blocco B contiguo (quattro livelli di cui tre fuori terra) ospita laboratori, centri prelievi, diagnostica, riabilitazione. Il blocco C (quattro livelli, uno seminterrato con la cucina, la lavanderia, la sterilizzazione, spogliatori e depositi) ospita il pronto soccorso, il dipartimento delle immagini, il blocco operatorio, le terapie intensive, l’emodinamica, la radiologia, parto, nido e patologie neonatali. I corpi dei fabbricati D,E, F,G,H, I – costituenti il quarto blocco – accolgono su due livelli le degenze, la direzione sanitaria, il Ced, il servizio prevenzione e sicurezza, il centro trasfusionale, la formazione e didattica, la mensa del personale. Le degenze per psichiatria e malattie infettive, in particolare, sono collocate al livello inferiore dei blocchi H e I, per favorire un’accessibilità diretta e indipendente.
Complessivamente i servizi generali sanitari (come laboratori analisi, farmacia, sterilizzazione e altro) occupano uno spazio di 2.128 metri quadri; i servizi generali non sanitari (depositi e magazzini, direzione sanitaria e amministrativa, spogliatoi, cucina, lavanderia) 6.310 metri quadri; diagnosi e cura 11.600 metri quadri; degenze 12.011 metri quadri. Gli spazi per collegamenti (corridoi e aree comuni) si sviluppano per 7.295 metri quadri, mentre le centrali tecnologiche occupano 2.093 metri quadri.
Secondo le previsioni progettuali, entro il 10 ottobre 2016 andrà approvato
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