Con il crollo dei prezzi agricoli 1° maggio amaro in campagna
Con il crollo dei prezzi agricoli 1° maggio amaro in campagna
La denuncia della Coldiretti delle Marche: gli agricoltori devono vendere 15 kg di grano per comprare un filone di pane
ANCONA – Crollano ancora i prezzi nelle campagne, dal -24% per il grano duro al – 57% per il radicchio, ma si riducono anche le quotazioni per la lattuga, per le zucchine, per gli spinaci, con cifre al di sotto dei costi di produzione che spingono all’abbandono campagne e stalle. E’ quanto emerge da un’analisi della Coldiretti Marche sulla base degli ultimi dati Ismea sulle quotazioni di prodotti agricoli all’origine, diffusa in occasione della festa del lavoro,quest’anno amara per gli agricoltori della regione. Se sullo scaffale per i consumatori i prezzi sono praticamente stabili (-0,1%), nelle campagne, denuncia la Coldiretti, la situazione alla produzione è drammatica con il crollo delle quotazioni su livelli insostenibili. Oggi gli agricoltori devono vendere tre litri di latte per bersi un caffè e quindici chili di grano per comprarsi un chilo di pane. Il fenomeno del crollo dei prezzi pagati agli agricoltori è causato da una serie di fattori che vanno dalla concorrenza delle produzioni straniere, spinte dalla mancanza dell’obbligo dell’etichetta d’origine e da accordi agevolati (come nel caso delle verdure nordafricane), fino alle anomale climatiche, con l’anticipo dei calendari di maturazione che ha causato l’accavallamento dei raccolti e un eccesso di offerta.
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