Giacomo il favoloso, un libro-guida su Leopardi di Ermanno Andreoli
Giacomo il favoloso, un libro-guida su Leopardi di Ermanno Andreoli
La presentazione della dottoressa Loretta Marcon in occasione del 2° Incontro Leopardiano organizzato a Recanati
RECANATI – Pubblichiamo la presentazione del libro-guida di Ermanno Andreoli “Giacomo il favoloso”, relazionata dalla dottoressa Loretta Marcon, in occasione del 2° Incontro Leopardiano a Recanati dei componenti il Club Amici di Giacomo (Leopardi).
Qualche anno fa un sondaggio assegnava a Giacomo Leopardi il primato di “poeta più amato dagli italiani” ponendolo addirittura prima di Dante.
Ma la sorte dei Grandi troppo spesso è quella di restare rinchiusi all’interno delle Accademie, simili a gioielli riservati a pochi eletti. Agli altri, a coloro che pur amano la poesia e la riflessione ma sono lontani dalle ristrette cerchie filosofico-letterarie, troppe volte rimangono nella memoria soltanto quei pochi versi famosi come: “D’in su la vetta della torre antica/ passero solitario…” oppure “La donzelletta vien dalla campagna…”. Si pone allora il problema del “come” arrivare al grande pubblico variegato dei lettori.
Ecco allora che ci soccorre la divulgazione.
Ma cosa si intende esattamente per “divulgazione”? Nel sito dell’Ateneo di Bologna si legge che divulgazione scientifica significa “Diffondere conoscenza, creare curiosità attorno al mondo della ricerca. Raccontare le scoperte nei diversi ambiti e dialogare con la comunità non solo scientifica ma anche con i ragazzi delle scuole e con tutti gli interessati.”
La divulgazione dunque offre concetti, idee, pensieri usando linguaggi che possono arrivare a un gran numero di persone e, mi pare di poter aggiungere, può diventare ancor più incisiva quando viene portata avanti insieme a qualcosa di speciale: la passione.
Ma per essere efficace la divulgazione deve essere corretta e scientificamente precisa e, nello stesso tempo, deve possedere un meccanismo di piacevolezza per creare un’ attrazione nel lettore che, se desidera conoscere, nello stesso tempo, a volte, non ha troppo tempo a disposizione per affrontare letture più impegnative e forse neppure la voglia. Si sa, ad esempio, che le belle immagini che completano le notizie storiche e bibliografiche in ogni pagina di un libro sono corollario sempre gradito e quasi indispensabile allo scopo di raggiungere un grande pubblico di tutte le età. La complessità di un saggio, infatti, presenta troppe volte particolari difficoltà di lettura e per questo può scoraggiare non poco i lettori che finiscono per accontentarsi delle loro personali briciole di memoria. E’ però importante ricordare che la divulgazione, rigorosa nella sua semplicità, deve avvalersi di dati documentati per evitare il rischio, sempre in agguato, di una banalizzazione che finirebbe con l’annullare ogni intento di serietà e dunque di verità storica, riducendo un libro come questo a una banale guida per turisti o per studenti frettolosi. Non è questo lo scopo che ha animato l’approntamento di queste pagine nelle quali tutto è stato curato con attenzione e rivolto ad appagare ogni curiosità del viaggiatore, dello studente, dell’appassionato di poesia e di storia. Un libro che aiuta anche a riscoprire Leopardi. Cosa significa questo? Ho sempre sostenuto la necessità di avvicinare l’Uomo, prima che il poeta e il filosofo, mostrando i luoghi dove lui visse, soffrì e terminò la sua esistenza terrena. L’esperienza del regista Martone da cui Andreoli è partito per sviluppare la sua idea, ha forse fatto nascere in molte persone il desiderio di saperne di più, di conoscere meglio quel Poeta che per loro prima era solo l’autore delle pagine di un libro di poesie, di conoscere e
passeggiare lungo quella Recanati romantica mostrata nel grande schermo. Ma quando si spegneranno i riflettori un film verrà forse dimenticato poiché una pellicola, un video non potranno mai sostituire il libro che noi possiamo riporre nello scaffale della nostra libreria. Il libro non necessità né di schermo, né di TV né di altri aggeggi atti alla visione ma solo attende le nostre mani e la nostra curiosità per essere sfogliato. Sulla scia di questo film che ha proposto l’umanità di Leopardi (pur con le ovvie e meno ovvie “licenze” che il linguaggio cinematografico richiede), questa pubblicazione, corredata di una ricca iconografia, si offre come un testo di facile e accattivante consultazione, veloce come un prontuario ma preciso come un testo storico.
Come dice la prof. Ulderigi che ha curato una delle presentazioni, parlando di questo progetto sostiene che “così si rende Recanati visibile a tutti in modo chiaro ed essenziale ma significativo… mostrando la sua anima bella” perché è bello pensare che l’uomo moderno sappia ancora “osservare, riflettere, fermarsi al pensiero del passato vissuto ed esaltarsi al contempo per il domani da costruire, per un equilibrio emozionale da migliorare, nel rispetto dell’ambiente e del luogo di appartenenza….”
Ermanno Andreoli chiese anche a me di scrivere qualche riga per quella che lui chiamava “guida leopardiana”. In quei primi momenti ancora l’idea stava germinando nella sua mente. L’inizio, quelle tracce che egli mi aveva inviato non avevano quasi nulla, nell’aspetto, di quanto abbiamo adesso sotto agli occhi. Un lavoro che si è costruito poco a poco con molta attenzione e tanta passione. E il risultato di quest’idea, per certi versi rivoluzionaria, è apprezzabile e meritoria per diversi motivi, primo tra tutti per il tentativo innovativo e pressoché unico da parte di un imprenditore nei confronti della cultura. In un’epoca in cui la visibilità, attraverso la pubblicità, troppo spesso viene ottenuta con mezzi dozzinali quando non apertamente volgari, Andreoli ha affidato al nome di Giacomo Leopardi e del suo luogo natale, Recanati, il compito di far conoscere la sua azienda. Egli non ha pensato a decantare la sua società di servizi attraverso esempi tecnici ma ha presentato la sua attività e il suo nome attraverso un’idea: quella di allacciarsi al mondo della cultura tramite una pubblicazione che presenta Giacomo Leopardi e Recanati secondo modalità nuove e vivaci nonché, come ho già osservato, assai attraenti.
Concludo questa breve presentazione citando Andreoli il quale sostiene che: “Idea e iniziativa ci auguriamo non siano fine a se stesse, ma da sviluppare in un cammino ulteriore. Il libro può essere anche un ottimo gadget da “donare”, anche nelle ricorrenze importanti e fa bella figura negli interscambi professionali e di rappresentanza, per cui, Imprenditori, Amministratori, Docenti e cultori del “bello” dovrebbero integrare quest’opera nel marketing operativo delle loro attività. In questo modo sarebbe veramente sancito l’abbinamento Cultura – Impresa”.
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