Jessica Marcozzi: “La Regione aiuti le famiglie dei disabili”
Jessica Marcozzi: “La Regione aiuti le famiglie dei disabili”
Sono aumentate le rette che disabili, anziani e pazienti di salute mentale devono pagare per le strutture residenziali e semiresidenziali. Il consigliere regionale di Forza Italia invita l’Amministrazione ad istituire un Fondo di Solidarietà per aiutare le famiglie, almeno quelle più in difficoltà
ANCONA – L’Amministrazione regionale istituisca un Fondo di Solidarietà per aiutare le famiglie di disabili, anziani non autosufficienti e persone con problemi di salute mentale. In questi giorni è finita alla ribalta delle cronache la protesta dei familiari di pazienti di strutture residenziali e semi-residenziali che sono state intempestivamente informate della variazione al rialzo delle rette che i loro cari devono pagare in compartecipazione per la residenzialità e semi-residenzialità di aree sanitarie extra-ospedaliere e sociosanitarie per settori anziani non autosufficienti, disabili e salute mentale. In vari casi, come denunciato da alcuni familiari, a fronte di pensioni da nemmeno 300 euro, le tariffe mensili esplodono fino anche a mille euro. E come se non bastasse c’è chi, soprattutto tra i disabili, si troverà a pagare quando fino a ieri non lo doveva fare. Insomma una stangata sulla testa di famiglie che, oltretutto, devono affrontare una complessa serie di problemi legati allo stato di salute dei loro cari.
Tutto questo è inammissibile. Per questo motivo chiedo all’Amministrazione regionale, anche tramite interrogazione consiliare, di istituire un Fondo di Solidarietà che sostenga economicamente le famiglie, almeno quelle più indigenti. Tutto nasce dalle delibere di giunta 1011/2013, 1195/2013 e 1331/2014 con cui sono stati rideterminati gli standard assistenziali per tipologie di struttura e le quote di compartecipazione sociale e sanitaria dell’assistenza residenziale e semi-residenziale per i settori “anziani non autosufficienti”, “disabili” e “salute mentale” nell’ambito della regione.
Delibere che hanno recepito quanto disposto dal Governo centrale per l’accesso a strutture sociali e socio-sanitarie per anziani, disabili e salute mentale ottenendo un quadro organico relativo a un omogeneo sistema tariffario per le strutture residenziali e semiresidenziali dei settori in questione. Ma la compartecipazione nella determinazione delle rette è stata calibrata sulla gravità delle patologie. E così per molti pazienti, soprattutto tra i disabili, sono scattati aumenti o addirittura pagamenti non previsti prima dell’entrata in vigore delle nuove disposizioni.
*Consigliere regionale capogruppo di Forza Italia
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