Più che positiva la missione Usa di Ceriscioli
Più che positiva la missione Usa di Ceriscioli
La visita ha contribuito a rafforzare il legame fra Marche e Stati Uniti a beneficio del nostro sistema economico
WASHINGTON – Una missione che ha rafforzato il legame fra Marche e Stati Uniti a beneficio del nostro sistema economico. Un bilancio più che positivo per il presidente della Regione, Luca Ceriscioli, di ritorno dagli Usa: “Durante i tre giorni intensi di appuntamenti abbiamo tessuto una fitta rete di rapporti puntando a individuare le varie opportunità che siano in grado di portare beneficio alla vita della nostra regione”.
Sulla scorta del valore del premio Urbino Press Award all’Ambasciata d’Italia a Washington DC, “trampolino di lancio” per la missione del presidente, tante le prospettive aperte per il sistema economico marchigiano, per le aziende, le università, il turismo e la cultura così tanto apprezzata dagli americani come palesemente dimostrato nel corso degli incontri con la delegazione marchigiana.
Proficuo l’appuntamento con il primo segretario e responsabile degli affari economici dell’Ambasciata, Andrea Cascone, con il quale sono state individuate le strategie di ingresso nel mercato statunitense per le Pmi marchigiane valutando, per quanto riguarda l’export, il trend positivo della bilancia dei pagamenti italiana con un forte surplus commerciale pari a 27 miliardi di dollari (il più alto al mondo per l’Italia). Il primo settore è quello della meccanica con circa il 25% del valore del nostro export. Moda e agroalimentare occupano rispettivamente la terza e la quarta posizione e sono in forte crescita. L’Italia è il maggiore esportatore di vino. I problemi maggiori sono legati alla contraffazione dei prodotti italiani: per questo ICE e MISE utilizzano un programma speciale per il made in Italy, 60 milioni, per introdurre nuovi prodotti sul mercato soprattutto mediante accordi con la grande distribuzione. Occorre quindi valutare la modalità per le aziende marchigiane di inserimento nel piano speciale, unire le forze per far fronte ai maggiori costi e rendere più forte l’offerta. Vincente per l’export è il modello Eataly. Da queste considerazione si è dedotto che è fondamentale costruire una rete di distribuzione che consenta la vendita dei prodotti, sviluppare forme di aggregazione tra le aziende e avvalersi in forma aggregata di uffici di consulenza. Aggregazioni necessarie soprattutto per i produttori del settore agroalimentare utili ad affrontare le difficoltà legate alle certificazioni e alle restrizioni doganali sui prodotti. Fondamentali, poi, le attività promozionali multisettore con campagne mirate di promozione del brand Marche. Al vaglio la proposta di realizzare un’attività di formazione per settori, nella stessa ambasciata in teleconferenza e indirizzata alle aziende, propedeutica alla realizzazione di progetti di export verso gli USA.
Scenari ampi anche per il sistema universitario: nel corso dell’ incontro con l’università di Georgetown sono state ipotizzate possibilità di contatto e scambio con gli atenei marchigiani. “Siamo pronti al prossimo passaggio che è stabilire un rapporto con i rettori”, ha detto Ceriscioli, sottolineando il lavoro svolto con l’assistenza dell’ambasciata d’Italia e in particolare con il suo ufficio per le relazioni commerciali e i contatti con i rappresentanti dello Stato del Maryland.
Un’iniziativa riguarda la National Gallery of Art, tra le istituzioni museali più importanti di Washington, dove verrà esposta per tre mesi, in concomitanza di eventi economici e dell’Urbino Press Award, un’opera marchigiana che racconti il territorio come strumento di promozione. L’obiettivo è far capire che l’Italia, oltre alle destinazioni già note, ha qualità straordinarie in luoghi speciali ricchi di storia, arte e cultura da scoprire, come rilevato dal vincitore 2016, Mark Mazzetti, giornalista del New York Times specializzato sui temi della Sicurezza Nazionale e Intelligence, dopo aver ricevuto la nomina.
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