Dopo il terremoto politico saranno rinnovati anche i vertici dell’Anci
Dopo il terremoto politico saranno rinnovati anche i vertici dell’Anci
L’Associazione dei Comuni dovrà tenere conto della inaspettata sconfitta, a Torino, del presidente nazionale Piero Fassino. Inevitabili ripercussioni anche a livello regionale dove il Partito democratico ha subito una sonora battuta d’arresto. Gli auguri di buon lavoro ai 29 sindaci neo eletti nelle Marche da parte dell’attuale prresidente Mangialardi
ANCONA – Con il turno di ballottaggio nei comuni di Castelfidardo e San Benedetto del Tronto si è conclusa la tornata elettorale che ha coinvolto anche 29 comuni delle Marche: Camerano, Cupramontana, Santa Maria Nuova, Mondolfo, Acquasanta, Arquata, Force, Montegallo, Monte San Pietrangeli, Ortezzano, Petritoli, Rapagnano, Bolognola, Castelraimondo, Esanatoglia, Morrovalle, Muccia, Porto Recanati, San Severino Marche, Barchi, Fermignano, Fossombrone, Mondavio, Mercatino, Orciano, Gradara, Sassofeltrio.
“Auguro a tutti i sindaci i migliori auguri di buon lavoro – ha detto il presidente dell’Anci Marche Maurizio Mangialardi (nella foto) – consapevole della grande responsabilità della quale sono stati democraticamente investiti dai propri concittadini e convinto dell’impegno con il quale svolgeranno il compito al quale sono stati chiamati”. “Nell’Anci Marche – ha aggiunto Mangialardi – troveranno, così come accaduto per i propri predecessori, un sostegno e sia per le questioni normative che per quanto concerne la rappresentatività presso le istituzioni, siano esse regionali e nazionali. Il lavoro che il direttivo regionale svolge va aldilà di ogni appartenenza politica e le iniziative che portiamo avanti guardano sempre all’interesse dell’intera comunità regionale”.
A questo punto, dopo il ricambio ai vertici dei Comuni a livello regionale e nazionale e, soprattutto, dopo la inaspettata sconfitta a Torino del sindaco – e presidente dell’Anci – Piero Fassino, si prospetta anche una revisione degli organigrammi della stessa organizzazione dei Comuni. Sia a livello nazionale, sia a livello regionale. Anche perché chi è andato alle urne – in Italia, come nelle Marche – ha inviato un chiaro messaggio all’attuale classe politica. Un messaggio che invita, in primo luogo, al rinnovamento. Ad un cambio generazionale importante per rilanciare sia il Paese, sia la nostra regione. Per quanto riguarda le Marche non può infatti passare inosservata la sonora sconfitta del Partito democratico. Un partito che, da troppi anni, dopo ogni campagna elettorale, si chiude a riccio nelle sue roccaforti, rifiutando il dialogo con la gente.
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