In un romanzo i peggiori crimini di una guerra fratricida spesso elusa o distorta
In un romanzo i peggiori crimini di una guerra fratricida spesso elusa o distorta
Nell’opera di Jean-Christophe Rufin, ambientata nel passato conflitto della ex Jugoslavia di cui molto si è detto e scritto, emergerà, tra i tanti colpi di scena anche l’impotenza delle azioni umanitarie
Jean-Christophe Rufin non è solo medico, fondatore di Medici Senza Frontiere e diplomatico, ma anche abile romanziere che, con il suo ultimo “Check Point” (E/O Edizioni), è stato il maggior successo editoriale in Francia nel 2015. Dato che ormai d’abitudine l’informazione viene propinata in modo contorto, quando addirittura non omette la realtà soprattutto nelle guerre dei Poteri e di quella politica infame che avvelena il mondo, il romanzo giallo-noir “Check Point”, è ambientato nel passato conflitto della ex Jugoslavia di cui molto si è detto e scritto.
La vicenda si avvia con la partenza di 2 camion carichi di aiuti umanitari. Cinque i protagonisti che attraversano la reale crudezza di questa guerra fratricida scoppiata col pretesto religioso: Maud, Lionel (capo spedizione), Marc, Axel, e “il grosso Vauthier”.
Tra ideali, amore, spionaggio e tradimenti, Rufin descrive le motivazioni personali degli uni e quelle degli altri senza manifestare alcuna personale ideologia, descrivendo i peggiori crimini di una guerra fratricida spesso elusa o distorta. Emergerà, tra i tanti colpi di scena nel romanzo, l’impotenza delle azioni umanitarie.
JEAN-CHRISTOPHE RUFIN
CHECK POINT
E/O Edizioni
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