Presentato il libro “Stanza dell’Isola che non c’è”
Presentato il libro “Stanza dell’Isola che non c’è”
Vi viene testimoniata l’esperienza vissuta nel reparto di Cardiologia pediatrica di Ancona. E’ intervenuto anche il presidente della Giunta regionale Luca Ceriscioli
ANCONA – E’ una testimonianza della grande professionalità medica ed umana del reparto di Cardiologia e Cardiochirurgia congenita e pediatrica di Ancona il libro dal titolo “Stanza dell’isola che non c’è”, della giovane Eva Simonetti, 17 anni jesina, studentessa del Liceo Scientifico “Da Vinci”.
Racconta l’esperienza della cardiopatia vissuta dall’autrice nel reparto dove “ci si occupa della salute fisica e del benessere mentale in un ambiente rassicurante in cui si respira familiarità” ha specificato la giovane accolta questa mattina in Regione dal presidente Luca Ceriscioli per una presentazione pubblica del libro. “Un messaggio positivo da raccontare per riflettere su ciò che si intende per servizio sanitario da offrire al cittadino – ha detto il presidente – Questo reparto si distingue per l’altissima professionalità coniugata all’umanità nell’accogliere la persona e il suo bisogno di cure, umanizzazione che è valore aggiunto e lo rende modello”.
E i dati del reparto di Cardiologia e Cardiochirurgia congenita e pediatrica dell’ospedale di Torrette confermano l’eccellenza, con 250 casi trattati all’anno e zero mortalità, casistica che lo attesta tra i migliori a livello europeo. Obiettivo è raggiungere nel 2017 un livello annuale di 1500 trattamenti tra adulti e bambini. Traguardo possibile “per l’elevatissima preparazione e l’alta specializzazione” ha specificato Michele Caporossi direttore generale dell’Azienda Ospedali Riuniti di Ancona presente all’incontro insieme al primario del Reparto, Marco Pozzi, la consigliera dell’Associazione ‘Un Battito di Ali onlus’ Paola Duca e Fabrizio Volpini, presidente Commissione Sanità che ha voluto ribadire come “l’umanizzazione della medicina sia indispensabile quanto l’efficienza dei servizi”.
Il libro, che prende il titolo dal nome della stanza dell’ospedale dove l’autrice è stata ricoverata per due volte e per altrettante sottoposta a interventi chirurgici, racconta una storia vera, di crescita fisica ed emotiva dentro le mura di un ospedale, i rapporti con la famiglia, la gratitudine verso il personale medico e paramedico, il sostegno psicologico fornito dallo staff del reparto, la speranza e la voglia di narrare per essere di aiuto a chi attraversa lo stesso percorso, piccoli pazienti e genitori. Così infatti scrive: “Per me ogni cosa connessa alla cardiopatia non è stata mai un fastidio, una vergogna, un motivo di tristezza, un qualcosa che mi spingesse a credere nell’ingiustizia della vita. Per me, è stato sempre qualcosa che rende me stessa, esattamente me stessa. Questa storia è la mia, e senza questa storia io non sarei ciò che sono ora”.
Il volume è edito dall’Associazione ‘Un Battito di Ali’ onlus, dal 2013 impegnata a sostenere i bambini cardiopatici e l’attività svolta dal reparto di Cardiologia e Cardiochirurgia congenita e pediatrica dell’ospedale di Torrette. Le donazioni corrisposte per il libro – illustrato dall’artista Andrea Agostini – vanno a sostenere l’Associazione e le sue mission benefiche in favore del reparto di Cardiologia e Cardiochirurgia congenita e pediatrica diretto dal dottor Marco Pozzi.
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