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Il prosciutto di Carpegna è il prodotto più esportato tra i Dop delle Marche

Il prosciutto di Carpegna è il prodotto più esportato tra i Dop delle Marche

Dal prossimo mese arriverà anche sul mercato americano. Una visita guidata allo stabilimento di Carpegna Prosciutti, tra i profumi e gli aromi del “violino del Montefeltro”, dopo una tavola rotonda sulla sua valorizzazione

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di ELPIDIO STORTINI

CARPEGNA – Il prosciutto di Carpegna è il prodotto più esportato tra i Dop delle Marche. Un’eccellenza che va ulteriormente valorizzata. Ed a questo sta lavorando la nuova proprietà del prosciuttificio marchigiano. Marco Pulici, direttore generale di Carpegna Prosciutti e vice presidente del CdA del Consorzio del Prosciutto di Carpegna, ha infatti anticipato che, dal prossimo mese, il Carpegna sarà esportato anche negli Stati Uniti. Attualmente raggiunge già tutti i mercati europei e quello giapponese.

Il prosciutto, come è emerso nel corso di una tavola rotonda organizzata nella sala conferenze dell’Ente Parco Sasso Simone e Simoncello, è  un patrimonio significativo di un entroterra che, con la nuova macroregione (Marche – Umbria – Toscana) fungerà, come ha detto il governatore della nostra Regione, Luca Ceriscioli, da cerniera, rivestendo così un’importanza ancora maggiore. Non più, quindi, un entroterra “dimenticato”, ma un nuovo punto di riferimento centrale di un’area più vasta che vuole guardare al futuro ed al suo sviluppo.

L’incontro di Carpegna, coordinato dal cavaliere Giuseppe Cristini, enogastronomo e narratore del gusto, è stato un vero e proprio talk show. Con un excursus storico di Rolando Ramoscelli che ha ricordato antiche ricette, personaggi e curiosità. Una per tutte: Gioachino Rossini iniziava sempre le sue cene con qualche fettina d prosciutto.

Ed ovviamente si è parlato del territorio, di questa area montana dove l’aria è pura tanto da meritare, come ha ribadito il sindaco Angelo Francioni, la Bandiera trasparente. E qui, in questo territorio di rara bellezza, ha poi aggiunto Rolando Ramoscelli, vivono bene anche i maiali. Ed ha ricordato alcune foto storiche, con la pacca del maiale, legata alla tradizione rurale marchigiana, realizzate dal Maestro della fotografia, Mario Giacomelli.

Il rettore dell’Università di Urbino, professor Vilberto Stocchi, dopo aver assicurato la collaborazione totale ed attenta con questo territorio, si è voluto esprimere, come biochimico, sulle proprietà del prosciutto. “Un alimento importante – ha detto – per i bambini e per gli anziani, quindi per tutti noi”.

Alla fine della tavola rotonda un inevitabile tuffo fra i profumati aromi del “violino del Montefeltro”, con una visita guidata allo stabilimento di Carpegna Prosciutti e, ovviamente, degustazioni a go-go.

Il Prosciutto Carpegna è oggi proposto in due stagionature: 18 e 14 mesi. Le versioni 18 mesi da banco taglio sono dedicate esclusivamente al canale tradizionale. Le versioni 18 mesi libero servizio arricchiscono le proposte dell’affettato cosiddetto artigianale, da taglio anatomico, nei formati da 90g TA e nella neonata linea Beretta Meraviglie D’Italia. Il Prosciutto di Carpegna 14 mesi rimane fedele all’asciugatura minima del prodotto lavorato nelle case private, prima che la produzione si facesse industria.

Lo stabilimento produttivo Carpegna Prosciutti, acquisito dal Salumificio F.lli Beretta a fine 2013 in regime di affitto di azienda, dall’aprile 2016, è divenuto di effettiva proprietà del gruppo brianzolo. Un importante segnale a suggello di un legame sempre più forte con il territorio marchigiano e foriero di futuri importanti investimenti.

“Profilo assolutamente internazionale, quest’anno – ha affermato Giuseppe Cristini, coordinatore dell’evento -, per la Festa del prosciutto di Carpegna. Basti ricordare la presenza di Tonina Pantani, quella dello chef 3 stelle Michelin Enrico Cerea, presidente di giuria nella manifestazione in cui i cuochi hanno saputo osare con il Carpegna in cucina. E poi una grande presenza istituzionale nel convegno “Il Carpegna Dop, gioiello del Montefeltro e delle Marche”. Oltre al governatore della Regione, Luca Ceriscioli, sono intervenuti l’assessore regionale al Lavoro Loretta Bravi ed il presidente della Provincia di Pesaro Urbino, Daniele Tagliolini.

“E’ per questo – secondo Cristini – che sono molti gli elementi di primato del Carpegna”. E subito, questo straordinario narratore del gusto – anche lui, a sua volta, un’eccellenza di questa nostra variegata regione – passa ad elencare il suo personalissimo decalogo di qualità e di primati per questo gioiello del Montefeltro e delle Marche: 1) E’ di gran lunga la primissima Denominazione di Origine Protetta delle Marche per massa critica e brand percepito, sia in Italia, sia all’estero. 2) Fondamentale è la sua poliedricità in cucina, poiché è possibile utilizzarlo sui piatti, dall’antipasto fino al dessert. 3) E’ sicuramente la Dop di prosciutto italiano prodotta più in altura (circa 800 metri) e geograficamente più a Sud d’Italia, anche se siamo nel bellissimo Centro. 4) E’ certamente il più esportato nei mercati esteri tra le Dop marchigiane. 5) E’ ovviamente utilizzato dai grandi chef, nella gastronomia di eccellenza, ma anche nello street food giornaliero; 6) Un prodotto per le grandi occasioni, ma anche per la quotidianità. 7) Amatissimo dal grande campione Marco Pantani, che lo mangiava ogni volta che provava le salite del Carpegna per preparare il Giro o il Tour. 8) E’ stato simbolo di energia e di dieta sportiva, salutisticamente e sensorialmente. 9) All’Expo di Milano dello scorso anno abbiamo dovuto calmierare le vendite per super richiesta. 10) Infine, gli stiamo preparando un progetto editoriale, un libro tutto suo per questo violino del Montefeltro.

Nelle foto (AgM): la tavola rotonda organizzata nei locali del Parco; la visita guidata nello stabilimento di Carpegna Prosciutti, la degustazione ed i commenti di Luca Ceriscioli, Marco Pulici, Daniele Tagliolini, Rolando Ramoscelli

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