Fabbri sulla fusione Marche Toscana e Umbria: “Ceriscioli non rispetta gli indirizzi del Consiglio regionale”
Fabbri sulla fusione Marche Toscana e Umbria: “Ceriscioli non rispetta gli indirizzi del Consiglio regionale”
ANCONA – Da tempo si legge sui giornali di una futura macro-regione che accorperebbe le Marche a Umbria e Toscana. Si parla di incontri tra i Presidenti delle tre Regioni in cui si stabiliscono gli elementi di questa unione. Da quello che si apprende dalle pagine degli organi di stampa, le Marche hanno imboccato a grandi passi la strada per la fusione delle tre regioni.
Fermi tutti. E quando il Consiglio Regionale ha stabilito di imboccare questa strada? Quando il Presidente Ceriscioli ha informato l’Aula Consiliare delle scelte che stava intraprendendo tramite una delibera di giunta per procedere alla fusione ? Su questo è stato chiamato a rispondere oggi Ceriscioli, che abilmente ha eluso le domande dirette dell’interrogazione, riferendosi a fantomatici “accordi operativi” che a suo parere sarebbero di competenza della Giunta. Qui però non si tratta di accordi operativi, ma di un vero e proprio progetto politico. Anzi, di più, si tratta di capire se in futuro esisteremo ancora come marchigiani. La Giunta era stata impegnata da una mozione approvata quasi un anno fa, proprio su questo tema, nel garantire “l’autonomia e l’unità delle Marche”. E tuttavia, noncurante di ciò, Ceriscioli è andato avanti con incontri, e, ci viene il dubbio, accordi?, promesse? su qualcosa che non solo non è mai stato discusso in Consiglio, ma che addirittura va contro le indicazioni fornite alla Giunta. Fabbri aveva depositato prima dell’estate anche una mozione per fermare l’azione sotterranea di Ceriscioli, che però ancora il PD non ha voluto discutere.
Un comportamento del genere è di una gravità tale da far intravedere gli estremi per una sfiducia contro il governatore (ex-marchigiano ?).
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