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In Sicilia i grandi chef valorizzano le materie prime locali: un esempio da seguire anche nelle Marche

In Sicilia i grandi chef valorizzano le materie prime locali: un esempio da seguire anche nelle Marche

In Sicilia gli chef valorizzano le materie prime locali: un esempio da seguire anche nelle MarcheIn Sicilia gli chef valorizzano le materie prime locali: un esempio da seguire anche nelle MarcheIn Sicilia gli chef valorizzano le materie prime locali: un esempio da seguire anche nelle MarcheIn Sicilia gli chef valorizzano le materie prime locali: un esempio da seguire anche nelle Marche In Sicilia gli chef valorizzano le materie prime locali: un esempio da seguire anche nelle Marche

di GIUSEPPE CRISTINI*di GIUSEPPE CRISTINI*

ZAGARELLA – Fine settembre in Sicilia per respirare mediterraneità; un’isola dove per otto mesi all’anno, puoi tuffarti e scaldare il cuore, la  mente ed il palato.

A Zagarella nella baia di Santa Flavia, per conoscere un leader della vacanza il Domina Coral Bay. Il fascino dei luoghi, la bellezza del mare, servizi ad altissimo livello, trattamento da vip e soprattutto grande ristorazione e fattore umano che fanno la differenza.

Un’isola dove le materie prime in tavola sono di grande unicità,  e dove i vini:  dal grillo al catarratto fino al glicine, sono di espressione sopraffina e spiccatamente esotici.

Luoghi dove lo straniero ma anche tanti italiani amano rifugiarsi a fine estate. E quando cala il sole, ci si tuffa nella cultura dei paesaggi, in mezzo ai vigneti a raccogliere uva, nelle cantine per respirare i profumi di mosto o nelle cucine delle case dove assaggi la tradizione.

Ciò che mi ha particolarmente attratto è stato il talento dell’executive chef del Domina,  Giovanni Diana,  nel saper creare piatti che uniscono cromaticità bellissime, accanto a profumi di mare o di terra, con consistenze di sapori e stili di cottura, non da ristorante da albergo o da villaggio ma di altissima cucina.

Penso alla pasta con le sarde, il cous cous con l’impronta di mare, tonno e bottarga che esaltano i piatti;  per non parlare di una sella d’agnello croccante e morbida nello stesso tempo, per finire con una cassata da urlo e un cannolicchio d’altri tempi.

Prendiamo esempio da qui;  da come sono importanti le materie prime locali, per non cadere sempre nella preparazione dei soliti piatti, che trovi in quasi tutti i ristoranti.

Qui ho avuto modo di capire il turismo moderno che innanzitutto vuol sedurre l’ospite e dove il fattore umano e penso a chi; Salvatore Leopardi e Sergio Tinaglia hanno saputo consigliarmi bene.

Credo che pochi prodotti in tavola non siano siculi, una vacanza appagante,  dove dopo Ischia, ho scoperto vini e vitigni che uniscono la brezza marina  e salmastra al corpo della roccia per  unire nel calice,  carattere ed eleganza. A presto bella Trinacria.

*Cavaliere del gusto e della bellezza

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