Matteo Renzi ad Arquata del Tronto per ridare speranza ai terremotati
Matteo Renzi ad Arquata del Tronto per ridare speranza ai terremotati
Dal premier una spinta alla ripresa di un’area devastata dal sisma del 24 agosto. Diego Della Valle conferma la realizzazione di una fabbrica per dare un futuro ai giovani
ARQUATA DEL TRONTO – Questa mattina il premier Matteo Renzi ha incontrato i sindaci delle zone terremotate nel Centro di coordinamento regionale della Protezione civile delle Marche lungo la Salaria, tra Pescara del Tronto e Accumoli. “Dove c’è presenza forte della comunità – ha detto -, la reazione è forte e bella. Se non ci dividiamo, se non ci sono polemiche e litigi, le cose si fanno bene, altrimenti ci si mette di più. L’Italia è più forte di questi eventi. Facciamo squadra”.
Poco prima il Consiglio dei Ministri aveva approvato il decreto legge che, in 53 articoli, fissa i capisaldi di tutti gli interventi necessari alla ricostruzione e al sostegno alla ripresa economica delle zone colpite dal terremoto in Centro Italia del 24 agosto. La struttura articolata e dettagliata del provvedimento ne fa una sorta di vademecum, con l’obiettivo di essere, per quanto possibile, esaustivo. E’ quanto si legge nel comunicato finale diffuso da Palazzo Chigi.
Molteplici le misure di sostegno previste: risarcimento integrale per le case e gli edifici colpiti, prestito d’onore per il riavvio delle attività produttive, cassa integrazione in deroga per i lavoratori di imprese coinvolte nel sisma, rinvio di imposte e tasse per quanti (singoli e imprese) documenteranno che l’impossibilità del pagamento è strettamente connessa al terremoto.
“Risarcimento del cento per cento delle prime case annesse al cratere sismico, del cento per cento delle attività produttive e del cento per cento delle seconde case per l’area del cratere sismico, con l’allargamento alle aree interne che il decreto farà. Il 50% sul resto, cose che nell’ultimo terremoto di Marche e Umbria invece non era prevista. Quindi una risposta come non c’era mai stata”. E’ quanto ha affermatoi il presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli sui contenuti del decreto post terremoto anticipati da Renzi ad Arquata.
“Possiamo dunque ritornare a costruire – ha continuato Ceriscioli -, con adeguamento sismico, con caratteristiche di qualità maggiori che questo decreto prevede”. “Il decreto – ha spiegato poi parlando con i giornalisti – non risarcisce il danno, dà le risorse per adeguare sismicamente la struttura. Spero sia chiaro il salto di qualità. Non solo c’è una risposta forte ma anche un obiettivo qualitativo che viene finanziato”.
Il Decreto del Governo crea anche le condizioni per salvare i posti di lavoro a rischio nelle campagne terremotate che si contraddistinguono per un’elevata densità di aziende agricole che sono 9 ogni 100 abitanti, rispetto alla media nazionale di 2,7%. E’ quanto afferma la Coldiretti Marche nel commentare i contenuti del Decreto legge approvato dal Consiglio dei Ministri che prevede un importante impegno a sostegno delle attività agricole e di allevamento. Il provvedimento prevede finanziamenti agevolati per la riparazione, ricostruzione e ripristino degli immobili ad uso produttivo, contributi per i danni alle scorte e ai macchinari di lavoro, l’accollo allo Stato del cofinanziamento regionale dei Piani di Sviluppo Rurale per i prossimi tre anni al fine di consentire il mantenimento e lo sviluppo dell’attività agricola nei territori colpiti, la sospensione dei contributi previdenziali e la sospensione dei termini di versamento tributari. Secondo un’analisi Coldiretti su dati Istat nella zona marchigiana interessata dalle scosse il 40 per cento del territorio è occupato da superficie agricola. Tre ettari su quattro sono destinati a prati e pascoli, a conferma del deciso orientamento verso le attività di allevamento. Le mucche presenti sono quasi 800, assieme a 200 maiali e 11.300 pecore. Sono, invece, 21 gli agriturismi che operano in quelle aree e che hanno patito i disagi diretti e indiretti del terremoto, dalla fuga dei clienti, con prenotazioni disdette, alle difficoltà di carattere infrastrutturale. Il terremoto ha colpito un territorio a prevalente economia agricola con una significativa presenza di allevamenti di pecore e bovini che occorre ora sostenere concretamente per non rassegnarsi all’abbandono e allo spopolamento, conclude Coldiretti. Da qui la necessità che la ricostruzione vada di pari passo con la ripresa dell’economia che in queste zone significa soprattutto cibo e turismo.
La visita del presidente del Consiglio, Matteo Renzi, nelle Marche, era iniziata a Casette d’Ete, nello stabilimento Tod’s. Tanti i ringraziamenti del premier all’industriale Diego Della Valle e al fratello Andrea, per un gesto definito “straordinario” e che va a sostegno delle popolazioni di Arquata. “Grazie alla Tod’s – ha affermato Renzi – che apre una fabbrica ad Arquata e dà il segnale che anche il privato può dare una mano. Chi da queste terre ha conquistato il mondo non dimentica la forza delle radici e trovo questa cosa meravigliosa”, ha aggiunto il presidente del Consiglio.
E presto saranno assunti i giovani di Arquata del Tronto e dei comuni limitrofi nella fabbrica che la Tod’s intende realizzare nell’area terremotata. Lo ha confermato Diego Della Valle durante l’incontro con Matteo Renzi. “Li metteremo a lavorare in altre nostre fabbriche perché imparino il lavoro”, ha detto, per poi cominciare nel nuovo sito di Arquata, che dovrebbe produrre calzature ed essere operativo “al massimo tra un anno”. “Il problema – ha detto ancora – è trovare un’area adeguata, il Comune intanto ci ha proposto l’area più grande che ha a disposizione”, di circa 4.000 mq nella zona industriale. La nuova fabbrica dovrebbe dare lavoro ad alcune decine di persone e – ha sottolineato Andrea Della Valle – e lavorerà in sinergia con lo stabilimento che abbiamo a Comunanza. Quella è tutta una zona che ha la cultura della calzatura”.
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