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Nelle Marche ambientalisti mobilitati per dire no agli inceneritori

Nelle Marche ambientalisti mobilitati per dire no agli inceneritori

“E’ una scelta del passato”. Un decreto del presidente del Consiglio dei ministri ne prevede uno anche nella nostra regione

 

Nelle Marche ambientalisti mobilitati per dire no agli inceneritori

ANCONA – Un decreto del presidente del Consiglio dei ministri (DPCM) del 10 agosto 2016, pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 5 ottobre, programma  la realizzazione di 6 nuovi inceneritori in Italia oltre i 40 esistenti ed i 5 già autorizzati. Uno di questi è destinato alle Marche e dovrebbe servire a bruciare 190.000 tonnellate di rifiuti l’anno, pari a 540 tonnellate al giorno.

Il decreto del Consiglio dei Ministri è previsto dallo “SBLOCCA ITALIA” e gli impianti individuati “costituiscono infrastrutture ed insediamenti strategici di preminente interesse nazionale garantendo la sicurezza nazionale nella autosufficienza del ciclo di gestioni di rifiuti” (art.6 del DPCM). La motivazione per questa scelta imposta dal Governo è legata al fatto che nelle Marche, ”non sono presenti impianti di incenerimento operativi e si riscontra un ricorso prevalente allo smaltimento in discarica” (all.3 al DPCM).

Spetterà alla Regione Marche il compito di recepire nel piano di gestione dei rifiuti la decisione del Governo, individuando la localizzazione del nuovo inceneritore. Così rischieremo di assistere ad una lotta nei nostri territori per evitare tale iattura, tenendo presente che solo nel 2013 è stato chiuso l’inquinante inceneritore del COSMARI di Macerata.

Il Governo nazionale compie una scelta antistorica perché, invece di incentivare tutte le regioni a spingere ulteriormente sulla raccolta differenziata per il recupero ed il riciclaggio dei rifiuti, impone la realizzazione di nuovi inceneritori tanto inquinanti da essere classificati come impianti pericolosi. Alcune regioni li potranno chiudere perché diventati superflui mentre altre regioni li dovranno costruire, ignorando ogni principio di sussidiarietà. Ne consegue la domanda su cosa ne pensa il Governo della economia circolare e della strategia Rifiuti Zero!

Il Governo nazionale compie una scelta antidemocratica perché contraria alla volontà del Consiglio Regionale delle Marche che già un anno fa ha votato alla unanimità contro l’ipotesi di realizzare nuovi inceneritori nelle Marche, così come i sindaci della provincia di Macerata hanno votato contro l’ipotesi di trasformazione in inceneritore di rifiuti del cementificio di Castelraimondo, chiuso dal nuovo proprietario Caltagirone che ha appena licenziato 71 lavoratori.

Nel nuovo testo della Costituzione, sottoposto prossimamente a referendum, con il paragrafo z) dell’articolo 31 le infrastrutture diventano esclusiva competenza dello Stato e quindi del Governo centrale. Che fine farà il decentramento democratico e la partecipazione dei cittadini al governo dei territori?

Le Associazioni Ambientaliste Marchigiane dell’Alleanza (L’Alleanza di Forum Paesaggio Marche, Gruppo di Intervento Giuridico, Italia Nostra Marche, Legambiente Marche, Lupus in Fabula, No Tubo, Pro Natura Marche, Terra Mater, Wwf Marche), come quaranta anni fa contro l’inceneritore di Bolignano in Ancona, saranno a fianco dei cittadini per battere di nuovo scelte già ritenute superate nel 1976, dannose per la salute e l’ambiente, per i cittadini e per lo sviluppo della partecipazione democratica al governo della res publica”.

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