Approvato il decreto-legge sugli interventi urgenti per il terremoto: una boccata d’ossigeno per le Marche ferite
Approvato il decreto-legge sugli interventi urgenti per il terremoto: una boccata d’ossigeno per le Marche ferite
La soddisfazione del parlamentare marchigiano Piergiorgio Carrescia per i risultati ottenuti
ROMA – La Camera dei Deputati ha approvato il decreto-legge sugli interventi urgenti per il terremoto che ha colpito soprattutto le Marche. Hanno votato a favore il Pd e gli altri partiti di maggioranza, ha votato contro Forza Italia, si è astenuto il M5S.
L’on. Piergiorgio Carrescia rende merito alla relatrice della legge, Chiara Braga, per essere riuscita, con le sottosegretarie De Micheli e Amici, a far sintesi di oltre 1500 emendamenti fra Commissione e Aula, e di aver saputo cogliere il meglio, sia dalle proposte dei deputati di maggioranza, sia di opposizione.
“Personalmente – afferma l’on. Carrescia – sono soddisfatto del lavoro svolto e dei risultati ottenuti con l’accoglimento di oltre una decina di emendamenti su aspetti importanti come la riconduzione della cura degli strumenti urbanistici in capo ai Comuni, il riconoscimento del danno indiretto alle imprese, la rateizzazione con decreto del pagamento dei tributi sospesi, l’estensione della platea dei beneficiari della sospensione dei mutui, la semplificazione per la rimozione delle macerie, l’esenzione e/o la proroga della denuncia annuale rifiuti (MUD), l’esonero per i Comuni (e, a cascata, per i cittadini con la TARI) dell’addizionale per lo smaltimento rifiuti, la possibilità della delocalizzazione temporanea delle attività d’impresa anche fuori Comune, il riconoscimento del ruolo anche delle Unioni dei Comuni e delle Unioni montane”.
“Ho condiviso tutti gli emendamenti che ho proposto con i colleghi del Pd delle Marche e, alcuni – aggiunge Carrescia -, anche oltre. La condivisione è stata un punto di forza per il loro successo, per migliorare una base di partenza comunque già buona”.
“È stata una lunga maratona – afferma, invece, la relatrice, on. Chiara Braga -, tre settimane ininterrotte di lavoro sul Decreto Terremoto di cui sono stata relatrice, prima in Commissione Ambiente e poi in aula. Abbiamo svolto decine di audizioni, esaminato oltre 1000 emendamenti in Commissione e più di 500 in aula, approvandone più di 150, di maggioranza e di opposizione. È stato un lavoro impegnativo anche se molto appassionante; aver modo di seguire in prima persona il lavoro su un provvedimento importante varato dal Governo e dal Parlamento per far fronte alle esigenze e alle aspettative dei territori di Lazio, Umbria, Marche e Abruzzo colpiti dai terremoti verificatesi da agosto.
“Ho lavorato – afferma sempre la relatrice – con molti colleghi del gruppo del Partito Democratico, che ringrazio per il supporto, e con il Governo, in particolare con la sottosegretaria Paola De Micheli che ringrazio davvero per la costanza e l’impegno straordinario che ha messo nel rapporto con il Parlamento su questo provvedimento.
“In queste settimane abbiamo lavorato molto per rafforzare le tante misure positive già contenute nei precedenti decreti fatti dal Governo Renzi e anche in questo nuovo decreto: semplificare ed accelerare le procedure per la gestione dell’emergenza e l’avvio della ricostruzione, dare più strumenti ai Comuni per far fronte alla pressione e al carico di lavoro determinato dalla calamità, aiutare le fasce sociali più deboli con una misura di sostegno al reddito, dare sostegno alle imprese e alle attività economiche già insediate e creare le condizioni per nuovi investimenti.
“Grazie al lavoro fatto alla Camera abbiamo ampliato il numero dei Comuni inseriti nel “cratere” estendendo ad altre 16.000 persone le persone assistite dalle norme già previste dai precedenti decreti, abbiamo finanziato un piano di verifica di vulnerabilità sismica e di interventi per la messa in sicurezza delle scuole su tutto il territorio nazionale, aumentato il finanziamento per il piano di microzonazione sismica nelle zone a maggiore rischio, potenziato le politiche di prevenzione e tutela del territorio con il Dipartimento “Casa Italia”.
“Abbiamo approvato – afferma ancora la relatrice on. Braga – una norma che destina per i prossimi 10 anni la quota statale dell’8 per mille finalizzata ai beni culturali al recupero e alla ricostruzione e restauro dei beni artistici e culturali nei territori colpiti dal sisma (piedi 1.000 Chiese distrutte e danneggiate).
“Abbiamo dato risposta anche ai danni causati dal maltempo che purtroppo, in Abruzzo e Marche soprattutto, si sono abbattute su zone già colpite dal sisma. Abbiamo dato più strumenti e risorse ai Comuni e ai Parchi, semplificando le procedure e anche dando maggiori risorse umane e finanziarie per far fronte gli adempimenti per la ricostruzione.
Fin dall’inizio ci siamo impegnati al massimo per rafforzare le misure di sostegno alle attività economiche già insediate nei territori colpiti dal terremoto, finalizzate a sostenere, in una fase particolarmente difficile, le imprese del territorio, comprese quelle danneggiate per effetto di un “danno indiretto”, in particolare quelle del turismo e del commercio.
“L’obiettivo centrale è quello di contrastare il rischio di chiusura e di trasferimento delle attività economiche già insediate, con il pericoloso effetto abbandono che ne potrebbe conseguire, prevedendo nel contempo alcune prime misure significative per aumentare l’attrattività di questi territori anche nei confronti di nuovi investimenti e nuove imprese: contratti di sviluppo, incentivi per investimenti in macchinari e strutture, misure per l’agricoltura. Ma abbiamo anche registrato con favore l’impegno del Governo a intervenire anche nel prossimo provvedimento economico per rafforzare le misure per lo sviluppo e la creazione di occupazione, in particolare l’impegno su Zone franche urbane e detassazione.
La legge che oggi licenziamo non è solamente un insieme di risposte alle aspettative delle comunità colpite dal sisma di Lazio, Abruzzo, Umbria e Marche ma anche un primo fondamentale passo per dar forza ad un progetto per il Paese che unisca all’impegno per la ricostruzione una visione di sviluppo che investa sulla qualità del territorio e sulla forza delle comunità locali.
In questi giorni non ho letto molto i giornali, non ho quasi seguito i social, ma immagino che di questo provvedimento e del lavoro fatto dal Parlamento in queste settimane si sia parlato davvero poco. Peccato.
“Ma quel che conta in fondo è avere la certezza di aver fatto, ciascuno per la propria parte, ogni sforzo possibile per corrispondere alle aspettative delle comunità colpite dal terremoto. Continueremo a farlo – conclude l’on. Chiara Braga -, senza urla e senza polemiche, con l’impegno costante e serio che abbiamo messo anche in queste settimane di lavoro in Parlamento”.