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Incisione e grafica al Cesma di Roma: quando l’artista (Carlo Iacomucci) è…bifronte

Incisione e grafica al Cesma di Roma: quando l’artista (Carlo Iacomucci) è…bifronte

Incisione e grafica al Cesma di Roma: quando l’artista (Carlo Iacomucci) è…bifronte Incisione e grafica al Cesma di Roma: quando l’artista (Carlo Iacomucci) è…bifronte

di TIBERIO CRIVELLARO

MACERATA – Carlo Iacomucci, lo scorso anno donò la sua opera “Il volo della fiorita”, nell’ambito della nascita d’una collezione d’arte contemporanea all’interno della struttura residenziale per anziani di Villa Cozza a Macerata. Ora l’artista maceratese è stato, assieme altri 19  successivamente entrati nella “Galleria Villa Cozza” , meritatamente inserito nella pubblicazione di un catalogo progettato e ideato dalla dottoressa Paula Castelli. Catalogo che è stato presentato  giorni fa per far conoscere ai tanti la preziosa collezione di arte contemporanea considerata di grande spessore, anche perché sostiene potenzialmente le capacità comunicative e di inter relazione contro la solitudine e l’isolamento degli anziani ospiti.

 

Ora, in questi giorni, presso il CE.S.MA (Centro Studi Marche), a Roma, in via dei Coronari, 181 è stata inaugurata la mostra permanente “Incisione e grafica” con 5 noti personaggi interpreti di queste arti. Si tratta di Sergio Belfioretti (nato a Senigallia), Trento Cionini (Urbania 1919 – Roma 2005), Eros Donini (nato a Fano), Valeriano Trubbiani (nativo di Macerata) e l’instancabile Carlo Iacomucci (nato a Urbino e residente a Macerata). La mostra è stata presentata dal critico d’arte Stefania Severi, coordinamento e organizzazione della dottoressa Pina Gentili (Info, tel 06-68309516).

 

Spiccano tra le opere i 2 lavori di Iacomucci (in foto), artista di cui mi è capitato spesso di scriverne in Altro giornale Marche per gentile concessione del direttore Elpidio Stortini. Ogni opera del maceratese, anche quando si è sicuri del particolare stile, sorprende nell’accorgersi  sempre di nuove particolarità fuori dal suo palese tocco. Non è detto, dunque, che lo stile nell’arte rientri in una ripetizione in quanto ogni opera muove diverse sensazioni secondo la tematica e il colore con cui l’autore si esprime.

Le immagini di Iacomucci sanno di onirico; tra finzione e realtà, un vortice di tratti spesso coloratissimi, mette in discussione la svogliatezza e la crudeltà del mondo in cui viviamo. Ma ce lo trasmette sempre attraverso una particolare dolcezza, sempre adeguata al pensiero dove  lo spettatore può intuire la spiritualità dell’oggetto…bifronte.

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