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PESARO / La compagnia di tango di Leonardo Cuello incanta il pubblico del teatro Rossini

PESARO / La compagnia di tango di Leonardo Cuello incanta il pubblico del teatro Rossini

PESARO / La compagnia di tango di Leonardo Cuello incanta il pubblico del teatro Rossini PESARO / La compagnia di tango di Leonardo Cuello incanta il pubblico del teatro Rossini PESARO / La compagnia di tango di Leonardo Cuello incanta il pubblico del teatro Rossini PESARO / La compagnia di tango di Leonardo Cuello incanta il pubblico del teatro Rossini

di PAOLO MONTANARI

PESARO – Dopo la danza classica e contemporanea, il cartellone di danza al teatro Rossini, ha proposto uno spettacolo prezioso ed unico nel suo genere dal titolo Colecciòn Tango della Compania de Leonardo Cuello, proveniente da Buenos Aires, la capitale mondiale del tango che è legato indissolubilmente anche a musicisti come Astor Piazzolla. Da molto tempo a Pesaro, non si assistiva ad uno spettacolo raffinato come quello proposto dal corpo di ballo, i tangheri di Leonardo Cuello, con musiche di Osvaldo Pugliese, Carlos Di Sarti,Miguel Calò,Francisco Canaro e Astor Piazzolla. Danza e musica, sono due elementi fondanti per il tango, la danza ufficiale argentina, che fin dalle origini ha avuto varie diramazioni, come la milonga, legate al territorio e tradizioni culturali e popolari. E Colecciòn Tango ha rispettato la poliedricità di questa danza, nata da etnie diverse, anche con un forte influsso italiano, Rodolfo Valentino, che portò certamente nella cultura argentina anche quella del mondo latino. Colecciòn Tango è stata una sequenza di quattro coreografie. Diamante che è stata il simbolo della Passione, una piece rossa che racchiude il mistero notturno e sensuale del tango. Basato su assoli unici e irripetibili dei passi a due, evidenziano le difficoltà coreografiche che le coppie hanno dovuto affrontare. Il tango passionale più vicino alla cultura latina e mediterranea, pensiamo alla danza dei paesi come il Marocco e la Tunisia, in cui i movimenti soprattutto individuali, sono basati sullo stesso esprit passionale, di quello argentino. Un paragone azzardato, non penso, perché il senso dell’enigma legato anche alla cultura ancestrale mediterranea ma anche a quella europea che ha una letteratura consolidata, si avvicinano ai ritmi musicali tenebrosi che accompagnano la coreografia. Una interpretazione intensa e movimenti irripetibili da parte dei bravi ballerini. Nella seconda sezione, Entre tus brazos, si passa dalla passione al disamore, la venir meno dei sentimenti. In una location da film in bianco e nero degli anni ’50, con una estetica filmica essenziale, si possono vedere anche con toni drammaturgici, la solitudine di corpi, uomini e donne, che dopo la ricerca dell’amore, al centro delle poesie tanguere, si trovano soli.

E’ il tema della nostra società contemporanea, spesso individualista ed egoistica, dove l’amore negato, da tanti fortini intorno al proprio io, nascondono le emozioni, che i ballerini, hanno con bravura cercato di nascondere al pubblico, rimasto affascinato dalle loro interpretazioni. La terza sezione è stata Nobleza de Arrabal, un ballo di quartiere, il più diffuso in Argentina, una diramazione dalle balere, e che ha influenzato anche musical importanti come West Side Story di Leonard Bernstein. In Nobleza de Arrabal, il ballo diviene nella Buenos Aires degli anni ’40, un momento ricreativo e di incontri sentimentali. La coreografia cerca di fondere la semplicità del tango tradizionale con la teatralità ludica in una scena colma di gioia e simpatia giovanile. L’ultima sezione proposta dal titolo Eterno è ispirata a due brani di Astor Piazzolla: MIlonga del Angel e Violentango. Si tratta di una breve piece di intenso tango contemporaneo, fuso dalla danza d’avanguardia, in sui confrontano e scontrano i climi musicali delle due composizioni del grande compositore argentino.

(Le foto sono di Marta Fossa)

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