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Un bel libro di Vincenzo Marzocchini sui fotografi delle Marche

Un bel libro di Vincenzo Marzocchini sui fotografi delle Marche

Un bel libro di Vincenzo Marzocchini sui fotografi delle Marche

Un bel libro di Vincenzo Marzocchini sui fotografi delle Marchedi PAOLO MONTANARI

PESARO – E’ in libreria un ponderoso volume dello storico della fotografia,Vincenzo Marzocchini dal titolo Fotografi nelle Marche dal dopoguerra a oggi. Marzocchini, che a maggio sarà uno dei relatori su Metamorfosi nel cinema e fotografia, nel ciclo di conferenze che si terranno nella sala Rossa del comune di Pesaro dal titolo Metamorfosi contemporanee, è considerato il maggior storico della fotografia delle Marche. Nato in Ancona, Vincenzo Marzocchini si occupa di fotografia dalla fine degli anni settanta, in particolare con programmi di educazione all’immagine come docente di materie letterarie e libere attività complementari nella scuola media inferiore. Inizialmente si è dedicato a ricerche sul territorio, successivamente alla sperimentazione in camera oscura e alla figura. In seguito i suoi interessi si rivolgono agli studi storici, di analisi e critica e soprattutto ai rapporti tra fotografia e letteratura. Attualmente la sua attenzione si focalizza sulla raccolta di immagini d’epoca seguendo il criterio delle tecniche di stampa e di riproduzione con particolare riguardo alla ritrattistica tra Ottocento e Novecento. La fotografia steropeica è la sola forma di attività totalizzante praticata negli ultimi anni.

Maestro Marzocchini, dopo il suo libro Ritratti al plurale. Fotografi anconetani tra ‘800 e ‘900, ora ha realizzato l’impresa editoriale più complessa, quella di scrivere un volume su i Fotografi nelle Marche dal dopoguerra a oggi…..

“Vorrei citare lo storico Diego Mormorio, che nell’introduzione al libro che prima lei ha menzionato, scriveva testualmente: “E nel territorio infatti che la figura,intesa come volto e portamento, prende la sua forma. Una forma che si costituisce innanzitutto sulla base di elementi geoclimatici, che originano processi storici e culturali, che a loro volta generano trasformazioni territoriali. Ogni luogo, come affermava Rosario Assunto, è vicendevole identificarsi di natura e storia, delle quali non si può dire quale abbia maggiore decisività. ”

Il volume su i Fotografi nelle Marche dal dopoguerra a oggi, è molto ricco da un punto di vista contenutistico e corredato da molte fotografie. Si parte dal primo capitolo dedicato a Giuseppe Cavalli (1904-1961)uno dei precursori della fotografia marchigiana. Poi vi è un capitolo su Neorealismo e fotografia, con l’immagine dominante di Cesare Zavattini. Quindi le figura di Giacomelli, Ferroni, Crocenzi, il panorama fotografico marchigiano negli anni Cinquanta. Un capitolo di grande interesse riguarda i Passaggi, Visioni,Interpretazioni, dialoghi e sovrapposizioni tra Filosofia,Fotografia,Letteratura e Storia. Poi si riprende neorealista con il capitolo Dagli anni Cinquanta agli anni Settanta e oltre. Poi territorio e paesaggio, che per il primo mezzo secolo è prevalentemente documentale, che va verso visuali romantiche e poi evocative di atmosfere particolari. Vi sono poi i Luoghi abbandonati con esplorazioni e rivisitazioni. Un capitolo è dedicato alla fotografia sperimentale creativa concettuale. Il volume comprende due ultimi capitoli: Piccola storia del ritratto fotografico e le Corpografie cioé il corpo come metafora – Le forme del nudo.

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