L’Unicorno esiste davvero: avvistato sui Monti Sibillini
L’Unicorno esiste davvero: avvistato sui Monti Sibillini
Nelle Marche ripreso da una “fototrappola” un animale con un corno solo. Mai visto un esemplare del genere: è un giovane capriolo con una mutazione
di TONINO ARMATA
VISSO – L’unicorno esiste davvero. Certo non è il mitico esemplare dal corpo di cavallo dal manto bianco ma, quello avvistato nelle Marche, resta pur sempre una creatura speciale. Una creatura che la natura ha voluto diversa e bellissima.
Come nelle favole. Tra i boschi fiabeschi dei Monti Sibillini vive una creatura con un solo corno. Non è un cavallo bianco dotato di poteri magici, ma un giovane capriolo. Che salta e gioca con i suoi simili sui prati della valle del Fiastrone, nelle Marche (zona devastata dal terremoto dello scorso anno). È stato ripreso da una videotrappola – una telecamera nascosta nella vegetazione – mentre pascola di giorno, e di notte mentre è in compagnia di altri animali. Si tratta di un esemplare rarissimo: testimonianze di altri animali del genere sono molto poche. Ma non è escluso che proprio caprioli con un solo “corno” (il nome scientifico corretto è “palco”) abbiano potuto ispirare, in passato, il mito dell’unicorno.
Il corno unico potrebbe essere dovuto a una malformazione un errore genetico. In natura esistono casi come questo.
Quello avvistato e fotografato da Giuseppe Chiavari è sì un unicorno ma non è un animale mitico ma semplicemente un piccolo di capriolo. La sua particolarità, forse per un difetto genetico, l’essere nato con un solo corno. Una caratteristica molto rara e soprattutto mai documentata così bene. Il suo avvistamento sui Monti Sibillini vicino alla “Grotta della Sibilla” ha reso la sua scoperta ancor più magica e ammantata di fascino. Il piccolo sta bene in salute e, per fortuna, non è stato emarginato per quella sua particolarità che lo rende tanto speciale. Di solito gli animali che vivono in branco tendono ad isolare i membri “particolari”, come nel caso degli albini, ma questa volta non è successo. È questa un’altra grande sorpresa che accompagna l’unicorno dei monti Sibillini.
L’unicorno è una creatura leggendaria dal corpo di cavallo con un singolo corno in mezzo alla fronte. Il nome deriva dal latino unicornis, a sua volta dal prefisso uni- e dal sostantivo cornu, “un solo corno”. Simbolo di saggezza, nell’immaginario cristiano poteva essere ammansito solo da una vergine, simbolo della purezza. Questo essere mitologico era molto diffuso nelle raffigurazioni della civiltà della valle dell’Indo, così come lo era per i Sumeri. Ricompare negli stemmi degli Estensi a Ferrara e dei Borromeo a Milano.
Nella tradizione medievale, il corno viene chiamato alicorno e gli veniva attribuita la capacità di neutralizzare i veleni. Simbolo di purezza e castità, venne rappresentato anche su emblemi e stemmi. Ma era già molto diffuso nelle raffigurazioni di civiltà antichissime, come i Sumeri. Ed è ancora oggi presente nella letteratura e nel cinema: in Harry Potter e la Pietra Filosofale, ad esempio, il sangue di unicorno ha il potere di rendere immortali.
La zona in cui è avvenuto l’avvistamento, come già detto, non è lontana dalla grotta della Sibilla, che secondo la leggenda ospitava un regno fatato, in cui vivevano creature meravigliose. “I Monti Sibillini – racconta Chiavari – da sempre sono intrisi di misteri e leggende. Ma l’unicorno mancava
L’unicorno nella letteratura e nei media
L’unicorno compare in diversi romanzi della letteratura: L’ultimo unicorno di Peter S. Beagle, L’unicorno nero di Terry Brooks, La fine del mondo e il paese delle meraviglie di Haruki Murakami, Il cavallino bianco di Elizabeth Goudge. Per lo più, l’unicorno viene raffigurato seguendo i tratti comuni alla tradizione, a volte con aggiunte o modifiche riguardanti i loro poteri magici e comportamento: ad esempio in Harry Potter e la Pietra Filosofale il sangue di unicorno avrebbe il potere di rendere immortali, o ne L’ultimo unicorno esso ha il potere di mantenere rigogliosa un’intera foresta e di riportare in vita chi è morto da poco. Si discosta dalla tradizione Guy Gavriel Kay che nella Trilogia di Fionavar crea Imraith-Nimphais, un unicorno alato di colore rosso la cui nascita è stata voluta da una dea per farlo combattere nell’imminente guerra contro Rakoth Maugrim il Distruttore.
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