PESARO / Il piccolo cimitero di Candelara trasformato in un luogo di memoria e arte
PESARO / Il piccolo cimitero di Candelara trasformato in un luogo di memoria e arte
di PAOLO MONTANARI
PESARO – Non poteva andare meglio. E’ soddisfatto il vice presidente della pro loco di Candelara, Lorenzo Fattori, dopo le polemiche paesane dei giorni su l’originale iniziativa, la prima a Pesaro, dal titolo: Il cimitero: da luogo dell’oblio a luogo di memoria e arte, promossa dalla pro loco di Candelara, e Aspes con il patrocinio della Regione Marche, Provincia di Pesaro e Urbino, Comune di Pesaro, Circoscrizione quartieri. Un evento che già nelle grandi città come Milano, Torino e Bologna si fa da tempo. E perché non farla a Candelara? Anche l’assessore Sara Mengucci e il presidente della circoscrizione Nicolas Blasi, sono stati entusiasti per l’iniziativa.
E Lorenzo Fattori, deus ex machina dell’evento non demorde. Per il 2018 voglio fare delle iniziative culturali per comprendere gli umori e la psicologia della popolazione di Candelara, retaggio di culture, pregiudizi consolidati. Vedremo di studiarle. La psicologia sarà il titolo di questa ricerca socio-culturale e anagrafica. Intanto per una sera il piccolo cimitero di Candelara vicino all’importante pieve di Santo Stefano, è divenuto protagonista con due testimoni viventi, due grandi querce di 150 anni, gli anni dello stesso cimitero, luogo di culto, devozione e silenzio ma anche luogo di storia, avvenimenti politici, storici che si sono succeduti dal 1869 al 1871.
Due i relatori della serata: lo storico locale Alberto Roscetti, che ha iniziato il suo percorso storico con una visita in notturna del cimitero, che originariamente era un terreno della curia (16 aprile 1871)e successivamente con il comune di Candelara, sotto la dipendenza dell’amministrazione pubblica. La tomba di don Nicola Alegi morto nel 1994, racconta la storia di Candelara dall’avvento dell’energia elettrica fino ai nostri giorni. Un cimitero dove vi sono le giovani vittime dell’epidemia della spagnola, una vittima di 35 anni Lavinio De Biagi, per la fede politica. Alcune salme laiche, non benedette. Un cimitero che ha fra gli altri uno dei fondatori della Società del Mutuo Soccorso di Candelara che risale al 1888. Testimonianze e ricordi di un passato che nelle pietre sepolcrali lancia ancora messaggi del passato e di una serenità che per i credenti ha un valore religioso e trascendentale. Poi la storica dell’arte Valentina D’Aloia ha ripercorso l’aspetto dell’arte attraverso i cimiteri e le tombe di personalità artistiche nel mondo. Alla fine in un gioco chiaro scurale di lumini, accesi lungo il viale che porta al cimitero la compagnia di attori, ben 15, Xenoxodia, ha interpretato scene tratte dall’Antologia di Spoon River. Ancora una volta le poesie di Lee Masters, sono riemerse nell’umanità profonda e talvolta tragica, nel duello fra vita e morte, fra presente e passato.
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