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“I servizi pubblici necessitano di investimenti per far fronte ai cambiamenti climatici”

“I servizi pubblici necessitano di investimenti per far fronte ai cambiamenti climatici”

Alla presentazione del report annuale sullo stato del servizio idrico e dei rifiuti si è fatto il punto per la provincia di Ancona

“I servizi pubblici necessitano di investimenti per far fronte ai cambiamenti climatici”

ANCONA – “La siccità è un fatto ormai ineludibile considerando che il 2016 che è stato l’anno più siccitoso in Italia. Nel nostro territorio, invece, con accorgimenti gestionali oculati non si è arrivati al razionamento ma il sistema è stato tirato al limite e se il cittadino non ha sostanzialmente avvertito la criticità, per il futuro bisognerà pensare alla resilienza della risorsa per evitare di andare incontro a situazioni limite”.

A dirlo è Massimiliano Cenerini, Direttore dell’Aato 2 Marche Centro Ancona alla presentazione del report annuale sullo stato del servizio idrico che nel territorio è molto positivo sia per la qualità del servizio che per la salute del gestore. Per far fronte alla criticità, nel medio periodo, occorrerà prevedere investimenti per far fronte ai cambiamenti climatici.

“Si tratterà di investimenti di natura straordinaria che dovranno riguardare il sistema degli invasi. La nostra programmazione che va fino al 2019, è ancora orientata ai sistemi di fognatura e depurazione che sono oggetto di infrazione europea. Risolta questa priorità bisognerà affrontare il nuovo tema che non potrà essere affrontato puntando solo sulla tariffa” – ha concluso Cenerini. La siccità ha ridotto al minimo, in estate, il problema degli sversamenti sulla costa, “ma il problema non è stato risolto. Uno studio di fattibilità successivamente aggiornato dall’Università Politecnica delle Marche, ha evidenziato la necessita di un progetto complesso che richiede un investimento di circa 40 milioni di euro”.

I lavori sono stati aperti da Andrea Bomprezzi, sindaco di Arcevia e presidente dell’Aato2 da pochi mesi. “Ho ereditato la presidenza di un Aato che copre tutto il territorio provinciale, che è stato ben gestito e nel quale c’è molta collaborazione tra i 43 sindaci dei comuni – ha detto – e questo è un dato positivo che non va dato per scontato. “Nel nostro territorio di competenza – ha aggiunto il presidente Bomprezzi che ha portato i saluti anche di Liana Serrani, presidente dell’Ata Rifiuti – grazie alle sorgenti sotterranee ed a scelte gestionali corrette abbiamo contenuto le criticità, ma va posta una riflessione seria sulla necessità di migliorare ulteriormente la resilienza del sistema”.

Il servizio idrico in generale sta vivendo un momento positivo e oggi è, fra i servizi pubblici locali, quello che cresce maggiormente in termini di investimenti realizzati grazie ad una stabilità sistemica garantita da un quadro normativo chiaro, un miglior rating del settore e maggiore disponibilità da parte degli istituti di credito. I cambiamenti climatici in corso comportano tuttavia la necessità di adottare scelte di adattamento e mitigazione in una ottica di economia sempre più circolare. Quest’anno, oltre allo stato del servizio idrico è stato presentato anche lo stato del Ciclo integrato dei Rifiuti nel territorio di Ata Rifiuti che riguarda un bacino di circa 463mila abitanti. Secondo i dati Ispra, la produzione di rifiuti in Italia è in crescita ed anche nelle Marche il trend è crescente. Anche la raccolta differenziata ha dati in crescita e nelle Marche sfiora il 60%, vicina all’obiettivo del 65% contro il 52,5% del dato nazionale. In netto calo il tonnellaggio dell’indifferenziato.

“Se la passano bene quei territori che hanno investito nella raccolta domiciliare spinta e nell’impiantistica, adeguandosi tempestivamente alle direttive europee e nazionali. L’obiettivo nel breve è uniformare le gestioni” – ha detto Matteo Giantomassi, Responsabile Servizio Comunicazione e Relazioni Esterne di Ata Rifiuti. “Negli anni siamo riusciti ad uniformare le modalità di raccolta che è omogeneo ma nel futuro dobbiamo arrivare all’affidando ad un unico soggetto l’attività di raccolta e smaltimento dei rifiuti.”. “Tutto sommato le problematiche sono simili nei servizi – ha detto Marisa Abbondanzieri, presidente di Anea, Associazione nazionale enti di ambito che alla quale sono state affidate le conclusioni – perché i presupposti e gli indicatori considerati sono i medesimi a partire dalla sostenibilità, dal contenimento delle tariffe, alla sinergia con tutti gli attori del territorio agli investimenti nel breve, medio e lungo periodo, al rispetto delle novità normative”.

 

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