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A Pesaro una esposizione di manifesti di propaganda bellica

A Pesaro una esposizione di manifesti di propaganda bellica

Proposta dall’Istituto Alberghiero Santa Marta nella ricorrenza dei 100 anni dalla fine della Prima Guerra Mondiale

PESARO – L’istituto Alberghiero Santa Marta di Pesaro propone, nella ricorrenza dei 100 anni dalla fine della prima Guerra Mondiale, una esposizione di Manifesti di propaganda bellica.

Questa esposizione intende dimostrare come diffamazione e campagne denigratorie facessero parte importante dell’armamentario bellico. La guerra ha bisogno di propaganda e la guerra del 15 -18 offrì un terreno fertile a questo bombardamento mediatico . Il nemico viene spesso e volentieri dipinto come un mostro e ne ha a volte perfino le sembianze , che se la prende anche con le donne. Quale migliore tema per attizzare l’odio nei suoi confronti ?

Gli stessi storici considerano la propaganda bellica come una causa dell’intensità della guerra. Era la prima volta che i media ne prendevano così parte in maniera predominante.
Una piccola dimostrazione di come le masse venissero profondamente manipolate e dirette all’odio nei confronti del nemico, considerato il male assoluto.
La ripetizione ossessiva di alcuni messaggi fondamentali e di annunci terrorizzanti da una parte e l’esaltazione dell’eroismo dall’altra, fanno parte integrante di questa ‘ nuova arma’ . Le dinamiche della psicologia di massa messe per la prima volta in opera durante la guerra non si differenziano poi molto da quelle attuali in campo politico e militare. Lo scopo principale era volto soprattutto a far entrare, a fondo nelle menti, il volto del nemico. A fianco del film di propaganda, anche i manifesti hanno sicuramente avuto un ruolo importante a partire dal reclutamento dei soldati , come si può vedere in alcuni manifesti dell’esposizione , per comunicazioni importanti alla popolazione e non da ultimo per esortarli all’acquisto di titoli di guerra , diventati in molti casi poi carta straccia. Manifesti dove le immagini giocavano un ruolo preponderante nei confronti del testo .
Le vere atrocità della guerra, della vita e morte nelle trincee non viene naturalmente minimamente raccontata ai civili . L’unico scopo è quello della propaganda che non ha nulla a che fare con la verità , tanto da poter affermare ,che quest’ultima ,sia stata la prima vittima della guerra. La mostra è curata dalle classi 5G e 5E  e dagli insegnanti Coraducci Francesca e Tenedini Aldo. La mostra è visibile fino al 22 dicembre.

 

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