In attesa di nuovi orizzonti la Vuelle s’inchina anche alla Vanoli Cremona
In attesa di nuovi orizzonti la Vuelle s’inchina anche alla Vanoli Cremona
di GIUSEPPE CRISTINI
PESARO – Per la Vuelle era una partita da vincere per puntare alla final eight. La società e i tifosi ci credono, eppure ricadiamo negli stessi errori e l’entusiasmo torna sotto i tacchi. Onore ai vincitori e complimenti alla dirigenza. Ma stavolta non è tutta colpa della squadra.
Ancora una volta l’inadeguatezza degli arbitri, con la loro saccenza di voler essere a tutti i costi protagonisti in gare, sia pur facili da gestire, hanno condizionato una partita di Legabasket, non facendo far certo una bella figura alla Federazione Italiana arbitri. Falli veniali platealmente mischiati e macroscopiche botte sotto i tabelloni lasciati correre con una leggerezza da principianti, incapaci di gestire una partita di basket vero. Questa la premessa della gara vinta alla grande dalla Vanoli Cremona sulla Vuelle Pesaro.
Irritante l’arbitro Carmelo Lo Guzzo, inadeguato l’arbitro veneto Christian Borgo, la sufficienza la spendiamo solo per l’arbitro Morelli. Non si possono mandare terne arbitrali su campi caldi come quello di Pesaro, con una minima esperienza e tenere alto il tono di una partita, pur semplice da gestire. Mettici una mira della VL da campionato di quarta serie e i due italiani di Pesaro Monaldi e Ancelotti inqualificabili,
La Vanoli Cremona, con un gioco più veloce, intraprendente, e con rotazioni di palla che l’allenatore della VL Cedro Galli si sognerà anche questa notte nei suoi incubi post partita e i 66 punti subiti in un tempo, danno l’idea di una difesa pesarese della consistenza di una ricotta.
La differenza tra le due squadre è netta.
Vediamo nella Vuelle una squadra operaia, che impiega ventiquattro secondi per fare un giro, di riflesso Cremona, Milano e Venezia in 24 secondi, già hanno fatto tre tiri da 3 punti.
C’è un abisso tra una squadra che ragiona senza voglia di osare; i biancorossi e gli intraprendenti giocatori di Cremona, che possono tranquillamente giocare in Europa.
C’ è uno stacco mentale tra i due allenatori. Galli fatica a creare uno che sia uno, schema offensivo e Sacchetti che gioca e pensa a livelli NBA.
La leggerezza del gioco di Vanoli contro la farraginosità di Pesaro. E la differenza è tutta qui.
Pesaro ce la mette tutta ma non basta.
Occorre allargare gli orizzonti mentali e avere un gioco di squadra che manca da inizio stagione. Siamo sempre tutti quanti pronti ad attendere questo salto di qualità che non arriva mai, ma noi non disperiamo.
Inutile, agganciarsi alle percentuali “monstre” nel tiro da tre della Vanoli, con giocatori sempre liberi di poter tirare da qualsiasi parte dall’arco.
Ma ciò che è diventato veramente errato, nel finale, ritengo sia il comportamento del pubblico che si permette di insultare mister Sacchetti, vero signore del parquet, veramente una caduta di stile indecorosa. Punteggio finale da NBA e comunque sempre forza Vuelle.
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