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Un Arlecchino servitore di due padroni bello ed inedito acclamato al Teatro Rossini di Pesaro

Un Arlecchino servitore di due padroni bello ed inedito acclamato al Teatro Rossini di Pesaro 

di PAOLO MONTANARI

PESARO – Arlecchino servitore di due padroni di Carlo Goldoni, è considerato un capolavoro della commedia dell’arte italiana. Ed è stato portato in scena da molte compagnie. Memorabile quella al Piccolo Teatro di Milano per la regia di Giorgio Strehler. Valerio Binasco ha proposto al teatro Rossini un applauditissimo Arlecchino servitore di due padroni con la compagnia del Teatro Stabile di Torino.

Quasi tre ore di spettacolo che non stanca lo spettatore e fila liscio, fra comicità e interpretazione del testo goldoniano in maniera puntuale e dinamica. Il dialetto veneziano ancora una volta è il protagonista principale di questa commedia, che ha una scenografia settecentesca mobile e funzionale che contrasta con l’ambientazione dei nostri giorni e i costumi dei protagonisti da Pantalone ad Arlecchino che si divide fra due padroni, per cercare di sbarcare meglio il lunario.

La commedia degli equivoci è agevole e non si rompe mai il giocattolo della finzione scenica, voluta dal personaggio più marginale e sempliciotto Arlecchino, che alla fine, in un dulcis in fundo chiarirà i suoi imbrogli e potrà anche lui convolare a nozze.

(Le foto sono di Marta Fossa)

 

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