La posizione di Ancona diventa strategica negli interventi per la Nuova via della seta
La posizione di Ancona diventa strategica negli interventi per la Nuova via della seta
ANCONA – Da oltre 15 giorni abbiamo notato una anomala impennata di letture di un nostro articolo del 20 ottobre del 2016 relativo al ponte sull’Adriatico, presentato nel 2004, dall’architetto De Romanis, forse collegata da una curiosità associata al tam tam mediatico della nuova via della seta proposta dal governo cinese.
Ed è per questo che abbiamo chiesto all’ingegner Paolo Landi esperto, di cui abbiamo recentemente ripubblicato un suo articolo sul ruolo strategico di Ancona che guarda ad Oriente attraverso il collegamento con la costa croata, se giudica quel progetto praticabile?
“E’ sicuramente un’ipotesi suggestiva nata da uno studio dettagliato, allora snobbata e forse giudicata impraticabile per l’alto costo e per la previsione di volumi di traffico credo sovradimensionati”.
- Allora, forse, oggi non è più così?
“Pensando ad uno straordinario collegamento terrestre esteso dal Portogallo fino alla Cina, innestato su Istanbul, cardine strategico dell’itinerario della nuova via della seta, questa ipotesi del ponte sul mare forse non è più utopistica, a condizione di un riesame del progetto De Romanis, basato sulla sua autosostenibilità finanziaria spalmata al periodo di durabilità della struttura, magari proprio con l’intervento degli ingenti capitali cinesi disponibili e non è un caso che 7 dei 10 dei ponti più lunghi al mondo si sono realizzati in Cina”.
- In caso di un riscontro positivo di un’analisi costi benefici quali i vantaggi per Ancona?
“Sono facilmente immaginabili perché questo attraversamento dall’Europa occidentale al Medio Oriente con il ponte De Romanis troverebbe il suo corridoio più idoneo e naturale passante per il nostro territorio dove è anche minore la distanza dalla costa croata con una profondità del mare che non supera i 60 metri”.
- Quindi l’ostacolo alla realizzazione di questo corridoio dipende essenzialmente dalla realizzazione o meno del ponte?
“No, a parte l’opzione alternativa sempre valida dei traghetti, ad Ovest di Ancona non esistono criticità particolari e si capisce quanto sia essenziale la realizzazione della TAV. Ad Oriente, invece, il collegamento dal segmento Zara-Spalato, attraverso Nis nella Serbia meridionale, dove si intercettano altri importanti corridoi transfrontalieri e diretto a Istanbul presenta serie difficoltà di natura orografica, nell’attraversamento Bosniaco, superabili con qualche difficoltà da un percorso autostradale e impraticabili da un tracciato ferroviario da sdoppiarsi che dovrà ricercarsi più a sud un attraversamento più favorevole.
“Da Nis a Istanbul non si presentano più criticità, semmai serve l’ammodernamento infrastrutturale e straordinaria è invece la realizzazione programmata del tunnel sottomarino stradale e ferroviario di attraversamento del bosforo a suggello della continuità della nuova via della seta”.
Per una maggiore comprensione del tutto si propone una cartina illustrativa.
QUI SOTTO riproponiamo l’articolo (del 20 ottobre 2016) del ponte sull’Adriatico, pubblicato dal nostro giornale.
Ag – RIPRODUZIONE RISERVATA - www.altrogiornalemarche.it