PESARO & provinciaSPETTACOLI

Presentato al teatro Rossini di Pesaro il Progetto Johannes Brahms per direttori d’orchestra

Presentato al teatro Rossini di Pesaro il Progetto Johannes Brahms per direttori d’orchestra

di PAOLO MONTANARI

PESARO – E’ stato presentato al teatro Rossini di Pesaro il Progetto Johannes Brahms per direttori d’orchestra, selezionati dal maestro Donato Renzetti, una delle bacchette più prestigiose a livello internazionale per le direzioni d’orchestra. E’ stata eseguita la Sinfonia n.1 in Do min op.68 di Johannes Brahms con la Filarmonica Gioachino Rossini e i direttori selezionati nella prima sessione del Progetto. La prima sinfonia di Brahms in questa prima edizione del progetto, non è altro che il primo step musicale, delle altre tre sinfonie del grande compositore tedesco, che si terranno sempre al teatro Rossini di Pesaro fino a novembre 2019, articolata in quattro sessioni. Lo stesso maestro Donato Renzetti ha illustrato il progetto, che ha l’obiettivo primario di creare una nuova tipologia di attività musicale che possa dare la possibilità ai direttori, sia giovani che già in carriera, di approfondire il repertorio di Brahms.

La prima sinfonia di Brahms definita dagli addetti ai lavori la 10 Sinfonia di Beethoven, per il suo impianto grandioso e drammaturgico è stata diretta nei suoi quattro movimenti da quattro giovani direttori d’orchestra: il primo movimento Un poco sostenuto -Allegro da Samuele Galeano, il secondo movimento Andante sostenuto da Biagio Salvatore Micciulla, il terzo movimento Un poco Allegretto e grazioso da Asier Eguskitza e il quarto movimento Adagio-Più Andante e Allegro ma con brio- Più Allegro da CJ Wu. Inoltre hanno diretto rispettivamente  due movimenti della 1 Sinfonia,Francesco Gioia e Federico Tibone.

La Sinfonia n1 in Do min. op.68 di Brahms, risulta già da degli appunti a mano scritti dal compositore tedesco 14 anni prima della prima esecuzione  del lavoro, cioè al 1862, mentre la prima esecuzione risale al 4 novembre 1876 a Karisruhe in Germania sotto la direzione di Felix Otto Dessoff. Contemporaneamente Brahms lavorava anche ad altre opere, fra mille indecisioni, ripensamenti e correzioni e al fine elaborò questa sinfonia.

Dopo la la prima di Karisruhe, lo stesso Brahms diresse tre giorni dopo la sinfonia a Manheim. Successivamente le esecuzioni più importanti furono a Lipsia, Braslavia e a Cambridge. La sinfonia ebbe un’unanime successo ad eccezione dei neo -tedeschi, che vedevano nella prima di Brahms un atto di orgoglio, come una forza restauratrice rispetto al mondo del poema sinfonico. E’ una sinfonia che vede il pensiero di Beethoven nel proprio centro, e la si può notare da riferimenti molto evidenti al percorso della Quinta sinfonia di Beethoven.

Ma mentre la sinfonia beethoveniana ha un percorso ascensionale e continuo, in Brahms vi è un altro tipo di scrittura, primo e ultimo tempo in relazione con questo problema evolutivo, mentre i due tempi centrali sono paritetici e non partecipano al grande spazio drammatico che si attua nel 1 e 4 tempo. Dìaltra parte i tempi nella sinfonia di Brahms sono intesi come una parentesi, come un momento sospensivo del problema e non partecipano all’impegno drammatico. Il lavoro della 1 sinfonia è testimoniato da quella formidabile introduzione che si apre in modo memorabile. La sinfonia si sviluppa in maniera sublime con un finale che ha una forma molto ardita, la più eterodossa che Brahms abbia scritto nelle sinfonie.

 

Ag – RIPRODUZIONE RISERVATA - www.altrogiornalemarche.it