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E’ morto Piero Cesanelli, fondatore ed anima di Musicultura

E’ morto Piero Cesanelli, fondatore ed anima di Musicultura

MACERATA – Si è spento oggi Piero Cesanelli, 73 anni, personalità di spicco della musica italiana e figlio illustre della cultura marchigiana, ideatore, cofondatore e direttore artistico di Musicultura, il prestigioso festival della canzone popolare e d’autore italiana. La morte è sopraggiunta per l’aggravarsi di una malattia in cui gli è stata al fianco fino all’ultimo istante la moglie Paola, compagna di una vita, col sostegno dei parenti e degli amici più stretti.

Spirito libero, animo sensibile, uomo di arte e di cultura, estroso, pigro ed energico al tempo stesso, Piero Cesanelli era nato nel 1946 a Recanati, dove ha sempre vissuto.

Insofferente ai metodi scolastici, si laurea tuttavia col massimo dei voti e lode in lettere all’Università di Urbino, con una tesi su magia, tradizioni e musica popolare. Nel periodo universitario si mantiene suonando in gruppi musicali animatori di night club poi, folgorato dalla canzone d’autore francese prima, quindi da quella d’oltre oceano ed italiana, esibendosi con canzoni cantautoriali e sue in noti locali come il Lady Godiva o La Casina delle Rose, tra un numero di spogliarello ed uno di illusionismo.

Con la casa discografica Bentler, pubblica tre LP: Fuori stagione, Generazione improvvisata e Le due foto, cui fanno seguito varie apparizioni televisive, anche in TV estere. Alla proposta di un contratto discografico di tre anni con relativo trasferimento a Milano e di una tournée promozionale di tre mesi nei paesi scandinavi Piero tentenna, poi dice no. Il suo costituzionale omoblovismo e il controverso, lacerante ma coinvolgente amore per Recanati lo inducono a scegliere l’ “ermo colle” e di iniziare il lavoro di insegnante di lettere in un piccolo paese montano della provincia di Macerata, di 300 abitanti ed infinite greggi di pecore.

L’inseparabile amica di Cesanelli rimane comunque sempre la Canzone: “… le belle canzoni sono le protagoniste assolute della mia, delle nostre vite, i fatti accaduti sono sempre necessariamente collegati a loro; come le più suadenti delle cortigiane riescono a farsi ascoltare anche quando sai che sarebbe bene non farlo…”

La pigrizia che gli impedisce di emigrare nelle lontane capitali della musica, lo spinge a sognare di attrarre nel proprio territorio i grandi rappresentanti dei suoi interessi musicali e letterari e contemporaneamente di creare un concorso attento alla dimensione artistica della canzone, che favorisca il ricambio generazionale. Inventa insieme a Vanni Pierini Musicultura (I edizione 1990, per i primi 15 anni la manifestazione è nota come Premio Recanati) e ne assume fin dall’inizio la direzione artistica. Il progetto trova in Fabrizio De André e in Giorgio Caproni i primi firmatari di un comitato artistico di garanzia che da subito è uno dei tratti distintivi dell’iniziativa (e che da allora ha annoverato ed annovera illustri protagonisti della musica, della letteratura e del cinema italiani (Fernanda Pivano, Alda Merini, Amelia Rosselli, Dario Bellezza, Gianna Nannini, Vasco Rossi, Sandro Veronesi, Gino Paoli, Francesca Archibugi, Claudio Baglioni, Carmen Consoli, Ennio Cavalli, Roberto Vecchioni,  Enrico Ruggeri, Brunori Sas, Andrea Purgatori…)

La scommessa è vinta. Il gotha della canzone e della poesia italiane, ospiti di spicco internazionali, meritevoli absolute beginner portano le loro testimonianze sul palco di Musicultura, che grazie anche alle media partnership radio-televisive con la Rai fa conoscere il fascino dell’Arena Sferisterio di Macerata – dove dal 2005 ha luogo il festival – a tutta l’Italia e all’estero. Più di millecinquecento artisti da ogni parte del nostro Paese e del mondo danno vita nei trent’anni del festival anni ad una delle più qualificate e dinamiche esperienze culturali e popolari nazionali, seguita con passione e attiva partecipazione dal pubblico.

Fioccano per Piero premi e riconoscimenti, a più riprese Cesanelli, oramai conosciutissima, amata e stimata personalità del territorio, riceve proposte per ricoprire importanti incarichi istituzionali, lui gentilmente declina,  il personalissimo mix di stati d’animo che albergano in lui – gentilmente irriverente, quietamente anarchico, poeticamente malinconico, scherzosamente malandrino – gli impedisce di rinunciare alle sue piccole libertà, forse poco comprensibili agli altri ma essenziali per lui: coltivare come un giardiniere le amicizie, onorare i riti notturni dedicati ad una luna amica o ai bar dell’alba, amare ed andare incontro alla vita senza mai sentirsi pienamente appagato da persone e cose.

Tra le creazioni artistiche di Cesanelli c’è anche Lunaria, la rassegna che dal 1996 caratterizza l’estate d Recanati, in cui un esponente della canzone ed uno della parola sono chiamati a condividere il medesimo palco e che ha visto incontri memorabili come quello tra Fernanda Pivano e Lorenzo Jovanotti, Dacia Maraini e Ornella Vanoni, Solomon Burke e Mons. Claudio Giuliodori, Gianna Nannini e Margherita Hack, fino alle più recenti partecipazioni di Joan Baez e Graham Nash. L’ultima invenzione artistica di Cesanelli in ordine di tempo è “La Compagnia”, forse quella artisticamente ed umanamente a lui più cara. È una equipe di musicisti, interpreti, attori, video maker, tutti volutamente selezionati nel territorio marchigiano, che negli ultimi dieci anni ha infiammato piazze e teatri con oltre 250 rappresentazioni di spettacoli ideati e diretti da Piero, che raccontano la storia italiana del dopoguerra attraverso il filtro della canzone, con la collaborazione ai testi in alcuni casi dell’amico Carlo Latini.

Tutta l’associazione Musicultura si stringe oggi intorno a Paola, compagna di Piero, e alla tenerezza del loro legame di una vita.“Ho perso un amico. Oggi non c’è canzone che  possa aiutarmii. Neanche “Le plat pais”, che tu Piero, lo so, suggeriresti,” ha sussurrato Ezio Nannipieri, il più stretto collaboratore di Cesanelli e vicepresidente di Musicultura..

“Ci ha lasciato oggi – afferma il sindaco di Recanati Antonio Bravi – una delle menti più aperte e brillanti della nostra Città negli ultimi decenni. La felice intuizione che è alla base di Musicultura ha tenuto insieme per molti anni le armonie dei testi con la musica di autore, attraendo e lanciando soprattutto molti giovani a livello nazionale e anche dai nostri territori.

“A partire dalle prime edizioni, tutte recanatesi, fino ai palcoscenici dello Sferisterio e alla ribalta nazionale con la Rai, ha tenuto una regia sapiente e sempre riservata, con una visione profonda e ironica che ha trasmesso in ogni sui intervento. Restano anche indimenticabili le serate di Lunaria in Piazza Leopardi che caratterizzano ormai da molti anni l’estate recanatese.

“Tutta l’amministratore comunale, a nome della cittadinanza – conclude il sindaco di Recanati, Antonio Bravi -, esprime la propria vicinanza ai familiari e agli amici”.

“Con la scomparsa di Piero Cesanelli la cultura delle Marche e dell’Italia intera – afferma il presidente della Regione, Luca Ceriscioli – subiscono una perdita enorme, un vuoto difficilissimo da colmare per tutti noi che abbiamo potuto apprezzarne in questi anni la creatività e le sensibilità umane. Sua l’intuizione, ormai trenta anni fa, del Festival Musicultura, storica vetrina della musica popolare d’autore da lui ideata e diretta, che ha regalato al panorama musicale italiano la scoperta di innumerevoli talenti e, al nostro territorio, una ribalta di assoluta qualità artistica.

“Nel manifestare la nostra più profonda vicinanza alla famiglia colpita da questo grave lutto, come Regione Marche vogliamo anche ribadire la volontà di onorare la memoria di Piero Cesanelli – conclude Luca Ceriscioli – impegnandoci a valorizzare la straordinaria eredità di musicultura”.

Nelle foto: Piero Cesanelli durante la sua lunga carriera

 

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