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“L’invisibilità delle donne nei libri di storia”

“L’invisibilità delle donne nei libri di storia”

Elisabetta Serafini agli insegnanti: “E’ importante prestare attenzione a contenuti, linguaggio e immagini”

PESARO – “L’invisibilità delle donne nei libri di storia” è stato il tema del secondo appuntamento del ciclo “PariMenti – L’invisibile diventa visibile – incontri sulla strada delle pari opportunità”, promosso dall’associazione “Percorso Donna” e dalla Provincia di Pesaro e Urbino (Ufficio Pari Opportunità) in collaborazione con l’Ufficio scolastico provinciale ed il liceo “Mamiani” di Pesaro. Un pomeriggio di formazione per insegnanti ed interessati, in cui la docente Elisabetta Serafini, ricercatrice in studi storici, ha fatto il punto sulla storia delle donne, introdotta dal presidente della Provincia Giuseppe Paolini, dalla vice presidente con delega alle Pari Opportunità Chiara Panicali, dalla presidente dell’associazione di promozione sociale “Percorso Donna” Laura Martufi e dall’editrice di Settenove  Monica Martinelli.

Nel parlare della ricchezza di studi in Italia e all’estero sulla storia delle donne, Elisabetta Serafini ha evidenziato come questa fatichi ad essere messa a sistema nella scuola per mancanza di piani di formazione continui, invitando i docenti a fare attenzione, nella scelta dei manuali scolastici, a come le donne sono rappresentate, sia nei contenuti che nel linguaggio e nelle immagini. “Riguardo ai contenuti – ha detto – è importante analizzare se la storia delle donne è presente e se è collocata all’interno del testo o in riquadri separati, che possono dare l’idea di una storia di serie B. E’ poi fondamentale che il linguaggio non sia sessista e che differenzi tra maschile e femminile per raccontare meglio quale era la composizione delle società del passato, la divisione dei ruoli al loro interno e le relazioni. Da non sottovalutare le immagini, che offrono l’idea di come le donne sono rappresentate. A partire dal libro di testo, è possibile imparare a costruire percorsi che includano il femminile ed i generi nel racconto storico. Ciò presuppone l’insegnamento di un metodo di lavoro: una volta che gli studenti lo avranno appreso, potranno riconoscerlo, anche partendo da un lavoro in classe sulla decostruzione e ricostruzione del manuale”.

La relatrice si è poi soffermata sulla Sis (Società italiana delle storiche), fondata nel 1989 e di cui è coordinatrice nazionale per la didattica e sul Codice di autoregolamentazione “Polite” sottoscritto nel 1999 dagli editori italiani aderenti all’AIE (Associazione italiana editori) con l’impegno a promuovere le pari opportunità nei libri di testo.

“Educare coinvolgendo i giovani – ha detto la vice presidente Chiara Panicali – è importante per un cambiamento culturale, per superare una cultura prevalentemente maschile e creare attenzione, consapevolezza e superamento dei  pregiudizi. A settembre si è insediato in Provincia il ‘Tavolo permanente sulla parità di genere’, per mettere insieme le tante esperienze avviate sul territorio provinciale nella promozione delle pari opportunità, per valorizzare le differenze, condividere e diffondere buone prassi, progetti, bandi, corsi ed iniziative legate all’educazione alla parità”.

“Percorso Donna – ha evidenziato la presidente Laura Martufi – svolge formazione nelle scuole di ogni ordine e grado ed azioni di sensibilizzazione, oltre a mettere a disposizione del Centro antiviolenza provinciale “Parla con noi” alcune volontarie, tra cui avvocate ed altre figure professionali. Abbiamo un’apposita ‘Commissione formazione’ composta da  15 socie che si rapporta con le istituzioni per incontri e progetti con le scuole”.

Il terzo e ultimo appuntamento del ciclo “PariMenti” si svolgerà il 20 marzo e vedrà al centro dell’attenzione la mercificazione del corpo delle donne, con la proiezione di un video curato da Lucia Ferrati. (g.r.)

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