Approvato dal Consiglio regionale il nuovo Piano socio-sanitario 2019/2021
Approvato dal Consiglio regionale il nuovo Piano socio-sanitario 2019/2021
Il provvedimento è passato con 16 voti a favore, 9 contrari e 2 astensioni. Ceriscioli in Aula: “Contenuti frutto di un grande lavoro di partecipazione”
ANCONA – Dopo quasi dieci ore di discussione è stato approvato oggi dal Consiglio regionale il nuovo Piano socio-sanitario 2019/2021. Via libera con 16 voti a favore (Pd, Iv, Uniti per le Marche), nove contrari (Lega, Fdi, M5s e Fi). Astenuti Gianluca Busilacchi (Art. 1) e Luca Marconi (Udc-Popolari Marche).
“Sono un convinto sostenitore di questo Piano che va approvato per tutto il lavoro di partecipazione portato avanti nella sua fase di elaborazione. Come tutti gli strumenti di alta programmazione andrà perfezionato negli anni per rispondere a nuove esigenze con le giuste strategie. Ma è un Piano che ha tanti contenuti da sviluppare, che impegnerà, nei prossimi anni, chi lavorerà nella sanità, con una strada e una strategia ben delineate”. E’ quanto ha detto il presidente Luca Ceriscioli, nel suo intervento in Aula, nel corso della seduta sul Piano sociosanitario 2019/2021. “È stato fatto un lavoro di grande partecipazione, con due anni di gestazione condivisa che hanno coinvolto il territorio – ha continuato – È stata la dimostrazione che, con gli strumenti di partecipazione, si cambia il livello di programmazione, perché la parte da privilegiare è la sanità territoriale, in quanto quella per acuti ha già i suoi percorsi ben delineati”.
Quella delle Marche, ha continuato, “è una delle migliori sanità italiane, che vive problemi comuni alle altre sanità regionali, come il sotto finanziamento rispetto ai parametri europei o le questioni della specialistica. Molti temi branditi come una clava, durante il dibattito, in realtà sono temi nazionali. La differenza tra chi cavalca le questioni e chi programma sta proprio qui: nella consapevolezza che tutto non si può fare, ma con l’orgoglio di poter raccontare risultati già conseguiti, come il grande lavoro sulle liste di attesa e i 430 milioni di investimenti sanitari strutturali realizzati”.
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