Presentato allo stand della Regione Marche alla BIT il Giubileo lauretano, tra fede, arte e tradizione
Presentato allo stand della Regione Marche alla BIT il Giubileo lauretano, tra fede, arte e tradizione
MILANO – Presentato oggi allo stand della Regione Marche alla BIT “il Giubileo lauretano, tra fede , arte e tradizione” . Hanno illustrato il programma delle celebrazioni D. Bernardino Giordano, vicario della Delegazione Pontificia di Loreto, Paolo Nicoletti, sindaco di Loreto e il colonello Luca Massimi, comandante del Centro Formazione Aeronautica Loreto. In occasione del Centenario della proclamazione della Vergine Lauretana Patrona degli Aviatori, avvenuto nel 1920 con il Breve Pontificio di Papa Benedetto XV, Papa Francesco ha indetto per il 2020 il Giubileo Lauretano: un evento straordinario che dà l’opportunità di scoprire un luogo unico al mondo, incastonato tra le valli del Potenza e del Musone e posto su un colle, il Monte Prodo, che domina dall’alto l’azzurro del Mare Adriatico.
Loreto è definita la città-Santuario perché, narra la devozione, che la Santa Casa d Nazareth dove viveva Maria, nella notte tra il 9 e il 10 dicembre 1294, è stata trasportata dagli angeli sulla collina di Loreto. Da quel momento la città fu conosciuta il tutto il mondo ed è diventata meta di pellegrini illustri, grandi santi, fedeli e visitatori da ogni parte del globo, come il grande pittore Lorenzo Lotto che decise di terminare i suoi giorni proprio a servizio della Santa Casa di Loreto: “Ho voluto quietar la mia vita in questo santo loco” così scriveva nel suo diario.
Il Giubileo ha avuto inizio l’8 dicembre 2019, con l’apertura della Porta Santa nel Santuario di Loreto presieduta da S. Em.za il Card. Pietro Parolin e porterà in città il 24 marzo 2020, nell’anniversario della proclamazione a patrona della Vergine, l’Aeronautica militare da tutta Italia. Questo sarà un “Giubileo itinerante” che va incontro ai viaggiatori (e pellegrini) moderni e per la prima volta nella storia della Chiesa, sarà possibile chiedere l’indulgenza plenaria in tutte le cappelle degli aeroporti civili e militari, italiani e internazionali – 260 finora – che ne hanno fatto richiesta alla Delegazione Pontificia di Loreto.
Non solo, in occasione del Giubileo Lauretano, tre copie della statua della vergine nera, restate per una notte al cospetto dell’originale, stanno volando tra gli aeroporti del mondo: una, farà tappa in venti aeroporti italiani, un’altra si fermerà in aeroporti internazionali, primo scalo Buenos Aires; l’ultima viaggerà per gli aeroporti militari.
A Loreto inoltre c’è il Museo Storico Aeronautico in cui si possono ammirare le uniformi, rigorosamente originali indossate dal personale della Regia Aeronautica fino al 1946 e poi dall’Aeronautica Militare fino ai giorni nostri, più di 500 modelli di velivoli storici ed è possibile pilotare vari tipi di velivolo a bordo di un simulatore di volo interattivo.
Loreto è anche sinonimo di grande arte con il Complesso del Santuario Pontificio della Santa Casa, costituito dalla grande Basilica e dal Palazzo apostolico. La Basilica, che protegge il tesoro delle pareti della Santa Casa e domina l’intera valle, iniziata nel 1469 in stile tardo gotico, di derivazione fiorentina, fu probabilmente ideata sulla base di un progetto di Francesco di Giorgio Martini e fu completata nel 1587. La cupola di Giuliano da Sangallo con all’interno gli affreschi di Cesare Maccari, le conferiscono un aspetto imponente e visibile anche da lontano. L’intero complesso marmoreo che riveste la santa casa è stato progettato da Donato Bramante e racconta parete dopo parete le storie della vita della Vergine.
Uscendo dalla Basilica, troviamo la maestosità del Palazzo apostolico che narra la storia dello Stato della Chiesa e dei Papi che qui venivano a soggiornare e che ospita al suo interno il Museo Pontificio Santa Casa, un viaggio nella storia della devozione mariana lauretana dove l’occhio può sostare sulla maestosità degli arazzi basati sui bozzetti di Raffaello per giungere alla Sala lottesca con capolavori come l’Adultera, il Battesimo di Cristo nel Giordano, l’Adorazione dei Magi di Lorenzo Lotto.
Il 2020 è inoltre l’anno delle celebrazioni del 500° anniversario della morte di Raffaello Sanzio, artista che ha mosso i suoi primi passi proprio nelle Marche e il Museo Pontificio della Santa Casa di Loreto (AN) presenta dal 4 aprile al 5 luglio 2020 la mostra La “Madonna del velo o Madonna di Loreto” di Raffaello. Storia avventurosa e successo di un’opera, che darà conto della storia di un celebre soggetto caro a Raffaello, la cosiddetta Madonna del Velo o Madonna di Loreto appunto, una cui pregevole replica della bottega dello stesso maestro urbinate – di cui ora di sono perse le tracce – fu donata all’inizio del XVIII secolo al santuario lauretano.
Curata da Fabrizio Biferali e Vito Punzi, con la consulenza dei Musei Vaticani, l’esposizione da un lato ricostruirà le vicende relative ai passaggi di sede del dipinto raffaellesco, dall’altro sarà l’occasione per poter fruire – insieme con opere d’arte di confronto e materiali storico-documentari – di un’altra pregevole versione del soggetto che verrà restaurata per l’occasione. Si tratta di quella attribuita a Raffaello e bottega, oggi in collezione privata, che faceva parte sin dal 1822 di una ricca raccolta di dipinti antichi conservata nella residenza di campagna di Philip J. Miles a Leigh Court nei pressi di Bristol. Nei primi anni del Novecento Adolfo Venturi poté visionare il quadro a Sanremo presso la collezione del principe romano don Giovanni Del Drago e fu il primo ad attribuirlo a Raffaello. Il suo giudizio sarebbe stato poi avallato da altri illustri specialisti del Rinascimento italiano quali Bernard Berenson, Georg Gronau e Roberto Longhi, che ebbero modo di ammirare l’opera nella villa fiorentina del principe Del Drago, e alcuni anni dopo da Federico Zeri.
Nel corso dell’anno numerosi saranno gli eventi religiosi, civili e militari che si svolgeranno a Loreto in occasione del Giubileo Lauretano.
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