Basta con il “burocratese”: facciamo i tamponi agli anziani delle case di riposo entrati in contatto con persone positive
Basta con il “burocratese”: facciamo i tamponi agli anziani delle case di riposo entrati in contatto con persone positive
di ELPIDIO STORTINI
SIAMO TUTTI IMPEGNATI, secondo le nostre possibilità, anche nel rispetto delle direttive – governative e regionali -, ad arrestare la pandemia che sta sconvolgendo i nostri giorni. Ciascuno di noi prova a fare la sua parte. Ma non basta. E’ necessario fare di più. Ed occorre che la nostra politica si liberi subito del “burocratese”, un altro terribile male dei nostri tempi, che impedisce, purtroppo, di fare, ciò che, invece, dovrebbe essere una logica conseguenza di situazioni – e casi – acclarati. E questo per evitare nuovi, inutili e pericolosi, contagi.
Diciamo questo in quanto è arrivato il momento di prendere nella debita considerazione anche le case di riposo (tutte, indistintamente) dove i nostri anziani sono, purtroppo, a rischio. Non sembra, infatti, che, negli ultimi tempi, sia stato fatto quanto possibile. E, soprattutto, necessario.
Basta leggere ciò che scrive un sindaco della nostra regione, dopo che, in una casa di riposo, presente nel suo Comune, ci sono stati diversi casi positivi: “Siamo in costante contatto con le autorità sanitarie: stiamo chiedendo con insistenza ad Asur che i tamponi vengano estesi anche a tutti gli altri ospiti della struttura che, al momento, non presentano sintomi”. “La risposta ricevuta finora – aggiunge il sindaco – è che da direttiva regionale i tamponi possono essere fatti solo a chi presenta sintomi”.
Una direttiva regionale che va cambiata subito, che si basa su un “burocratese” che, in questi tempi difficili, dovrebbe essere spazzato via.
In strutture come le case di riposo, dove gli anziani sono in continuo contatto tra loro, bisogna fare tutto il possibile per metterli al sicuro. E, se necessario, andando anche oltre le direttive.
Anche perché – e questo viene anche ricordato nell’ultimo Decreto del Governo – “le persone anziane hanno maggiori probabilità di sviluppare forme gravi di malattia”. E nello stesso decreto viene anche chiarito che le persone più a rischio sono quelle che hanno avuto “contatto stretto con un caso confermato o probabile di Covid-19”.
Senza dimenticare che, sempre nel Decreto, si legge: “L’indicazione ad eseguire il tampone è posta dal medico in soggetti sintomatici per infezione respiratoria acuta e che soddisfino i criteri indicati nella circolare del Ministero della Salute del 09/03/2020, tra cui: il contatto con un caso probabile o confermato di Covid-19…”.
Per cui salviamo i nostri anziani. Facciamo i tamponi quando necessario. Senza se e senza ma, lasciando in un cassetto direttive scritte in freddo burocratese. Burocratese inutile più che mai in questo periodo difficile.
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