Emergenza Coronavirus / Imprese ed economia in apnea: ecco le proposte alla politica di Confartigianato Marche
Emergenza Coronavirus / Imprese ed economia in apnea: ecco le proposte alla politica di Confartigianato Marche
ANCONA – In questa situazione di straordinaria criticità e di inimmaginabile emergenza, Giorgio Cippitelli, segretario di Confartigianato Imprese Marche, evidenzia che la Confartigianato delle Marche, con tutte le sue articolazioni, è stata sin da subito operativa e a disposizione per fronteggiare l’emergenza coronavirus, sia sul fronte degli aspetti sanitari, sia per quanto riguarda le conseguenze sul tessuto produttivo economico degli artigiani e delle micro e piccole imprese.
A riguardo, stiamo partecipando – sottolinea Giuseppe Mazzarella, presidente di Confartigianato Imprese Marche – al complesso sistema decisionale che si trova dietro alla gestione di una emergenza di tali proporzioni. Stiamo portando, infatti, sin dalla sua istituzione, concrete e fattive proposte al tavolo di confronto della Regione Marche. La Regione Marche sta partecipando, a sua volta, al tavolo di coordinamento tra le regioni italiane e poi ci sono le scelte del Governo, con i loro effetti sul territorio, sull’economia e sui vari aspetti, più in generale, di impatto nazionale ed internazionale.
È di ieri tarda serata, a tal proposito, la comunicazione del Premier Conte della decisione assunta dal Governo di chiudere, nell’intero territorio nazionale, ogni attività produttiva che non sia strettamente necessaria, cruciale, indispensabile a garantirci beni e servizi essenziali. Questo provvedimento ci trova pienamente d’accorto. Infatti, nelle varie occasioni di confronto, precisa il Segretario di Confartigianato Marche, abbiamo sempre supportato la necessità che l’attuale situazione va affrontata seguendo tre linee. La prima è il fattore tempo: le scelte vanno fatte adesso, subito, la situazione è di una tale gravità che attendere è impensabile. La seconda è che, nello specifico dell’ambito economico, le scelte devo essere di una portata ben maggiore: dal nostro punto di vista, quanto finora stabilito, pur se finalizzato all’imprescindibile obiettivo di garantire maggiore liquidità a famiglie e imprese, è equiparabile all’aver “curato con un’aspirina un malato con svariate e gravi patologie”. La terza linea è che, appunto, le scelte devono ricomprendere tutto, tutti gli ambiti, i settori, e farlo una volta per tutte: crea confusione e disorientamento questo agire “un pezzo alla volta”.
In questo momento, stiamo attendendo l’elenco completo delle attività da chiudere e di quelle che possono restare aperte. Teniamo ad evidenziare che ce ne sono alcune, come gli auto riparatori, che in alcune situazioni di emergenza devono intervenire ed operare.
Quello della chiusura di molte attività è un sacrificio enorme per le piccole imprese italiane – si legge, anche, in una nota di Confartigianato Nazionale – ma inevitabile in nome del prioritario obiettivo della difesa della salute e per fermare l’inaccettabile catena di centinaia e centinaia di morti ogni giorno di queste terribili settimane. Poi faremo i conti con i danni economici.
In ambito economico, entrando più nel concreto, continua Cippitelli, e in estrema sintesi, una prima risposta che continueremo a chiedere è la sospensione e la proroga immediate di versamenti e adempimenti di ogni livello e categoria fino, almeno per ora, al 30 giugno 2020. La seconda è la moratoria dei mutui in essere fino al 31 dicembre 2020; inoltre riteniamo necessario che ABI ed AR si impegnino a promuovere presso le competenti Autorità UE, Internazionali e Nazionali, la modifica delle attuali disposizioni di Vigilanza per le moratorie. Un terzo elemento è portare il limite della indennità proposta e fissata da Governo Nazionale (elemosina quasi offensiva i 600,00 € e le motivazioni addotte, a nostro giudizio ) almeno pari a quella fissata per le analoghe figure in sede di sisma 2016 (indennità forfettaria di 5.000,00 € a titolare o socio o partecipante di impresa nelle varie forme, per il periodo intercorrente tra la data dell’evento sismico di allora, 24.8.2016, e il 31.12.2016).
Imprese ed economia sono in apnea – conclude Mazzarella – e le Istituzioni pubbliche, tutti noi, siamo chiamati ad avviare uno stato di “sospensione generale ed apnea” per salvaguardarle, prima che sia troppo tardi, stante, purtroppo, il continuo aggravamento del contagio con i relativi effetti civili sanitari, umanitari ed anche economici senza alcuna distinzione né separatezza, né frontiera che regga e che tenga al riparo.
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