“Nei giorni del Coronavirus gli autotrasportatori sono eroi e non untori”
“Nei giorni del Coronavirus gli autotrasportatori sono eroi e non untori”
L’emergenza sanitaria appesantisce il settore. Senza servizi sulle autostrade, autisti lasciati allo sbando: o si cambia o ci si ferma
ANCONA – Con la campagna #iorestoacasa e la chiusura dei ristoranti, dei bar e delle aree di servizio alle 18, diventa impossibile per l’autotrasporto esercitare il proprio lavoro almeno per quella gran parte che effettua trasporti interregionali, nazionali o internazionali.
Gli autotrasportatori, in periodo di coronavirus dimostrano un grande senso di responsabilità rispetto a quello evidenziato anche da soggetti istituzionali, dato che con grandi sacrifici la categoria “non ferma l’economia e difende l’Italia”, rischiando anche la salute. Elvio Marzocchi presidente di Confartigianato Trasporti sottolinea che nell’autotrasporto di merci operano, nelle Marche 4.000 aziende con oltre 12.000 addetti, (90 mila imprese con 338 mila addetti in Italia) che sono in grande sofferenza. In Italia, secondo paese manifatturiero europeo, il trasporto merci presenta un accentuato utilizzo della modalità su strada. La quota di traffico merci trasportato su strada è dell’86,4%, superiore di dieci punti al 76,4% della Ue.
Gilberto Gasparoni segretario di Confartigianato Trasporti Marche, chiede con urgenza e con decisione che il Governo intervenga subito perché siano poste in essere condizioni ”umane” tali da garantire agli autotrasportatori e ai conducenti i requisiti minimi per proseguire nella loro attività. L’autotrasporto, dalle imprese ai loro conducenti stanno compiendo tutti gli sforzi possibili per evitare che l’economia reale del Paese collassi, ma ci debbono essere delle condizioni minime.
Secondo Emanuele Pepa Vice Presidente di Confartigianato Trasporti Marche è necessario che i centri di carico e scarico consentano, nell’osservanza delle disposizioni di salute e sicurezza, la discesa dal mezzo del conducente che spesso arriva a destinazione dopo ore e ore ininterrotte di guida. Gli stessi centri devono dotarsi e consegnare, qualora il conducente ne fosse sprovvisto, l’apposita mascherina ed avere accesso ai servizi igienici e con una normale accoglienza.
Le aree di servizio in autostrada devono restare aperte 24 ore al giorno o comunque fino alle 21. Ciò affinchè vengano garantiti a quanti lavorano sulle strade un servizio minimo di igiene ed un pasto caldo. Equiparare le aree di servizio in autostrada a pub o a locali rappresenta un grossolano errore. Infine, ma non per ultimo se il Governo o alcune regioni decidessero la chiusura totale delle attività o dei trasporti di merci, vanno previsti i tempi per il completamento del trasporto con consegna o il ritiro della merce già in viaggio ed il rientro presso la sede aziendale sia dell’autista che del mezzo.
Rimanere bloccati con il carico o impedire il rientro di quanti nel rispetto della legge hanno servito il paese ed il sistema produttivo sarebbe una tragedia umana e per le imprese. Confartigianato Trasporti Marche sottolinea il sacrificio ed il coraggio degli autotrasportatori che pur di dare un servizio importantissimo che permette a tutti di continuare a lavorare, chiede il rispetto dei trasportatori e quindi attenzioni particolari e non ulteriori mortificazioni; diversamente è bene bloccare tutto e fermare l’autotrasporto di merci ad eccezione di quello alimentare e sanitario.
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