Restiamo a casa per non facilitare il propagarsi del Coronavirus / VIDEO
Restiamo a casa per non facilitare il propagarsi del Coronavirus / VIDEO
“LA CURVA DEI CONTAGI in Italia a breve dovrebbe scendere. Le misure aggressive e drammatiche che il Paese ha intrapreso tendono a distruggere il tessuto connettivo e sociale in cui il virus si propaga. Lo abbiamo visto in Cina. L’effetto è visibile in due settimane, ma se questa curva sembra ci sollevi, purtroppo è la prima battaglia di una guerra. E ci saranno altre battaglie”. E’ quanto afferma Alessandro Vespignani del Network Science Institute alla Northeastern University di Boston, ospite di ‘In Mezz’ora in più’ su Rai 3.
“Quali saranno queste battaglie – ha aggiunto – dipenderà anche dagli altri paesi, perché mandiamo via il virus dall’Italia non lo mandiamo via dal mondo. Bisogna tenere la guardia alta e fare più controlli e più tamponi, cosa che sarà possibile perché ci saranno meno casi, intervenire sui viaggi e sulla mobilità”.Infine, secondo l’esperto è probabile che “venga infettato dal 30 al 60% della popolazione di un Paese, prima che si smorzi il virus, questi numeri fanno paura ma quello che stiamo facendo è sparpagliarli per non far collassare il sistema sanitario. Dobbiamo guardarli in questa ottica”.
Ed è per questo che occorre restare a casa il più possibile per non facilitare il diffondersi del virus. Invece, in questi ultimi quattro giorni oltre 20mila persone sono state denunciate proprio per inosservanza delle misure di contenimento introdotte dal Governo.
E’ quanto emerge dai dati diffusi dal Viminale e relativi a questi primi giorni dall’entrata in vigore del Dpcm. Complessivamente sono state 550.589 le persone controllate e 20.003 quelle denunciate ex art. 650. Meno di 500 invece (493) i denunciati per falsa attestazione o dichiarazione a pubblico ufficiale. Quanto agli esercizi commerciali, sono stati 253.837 quelli controllati e 982 i titolari denunciati.
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