Rifondazione Comunista sul Coronavirus: “A pagare il prezzo del panico da epidemia sono come al solito i lavoratori e le lavoratrici”
Rifondazione Comunista sul Coronavirus: “A pagare il prezzo del panico da epidemia sono come al solito i lavoratori e le lavoratrici”
ANCONA – Dal Partito della Rifondazione Comunista riceviamo: “Richieste di cassa integrazione straordinaria da parte di aziende che erano già in crisi prima dell’emergenza sanitaria, licenziamenti ingiustificati, Confindustria che detta la “sua” agenda per sconfiggere questa crisi, tra cui “regole iper semplificate” per la dotazione di infrastrutture (Boccia). Un sacco di cemento seppellirà il virus?
“Intanto, a pagare il prezzo del panico da epidemia sono, come al solito, i lavoratori e le lavoratrici dai bassi redditi, della precarietà, le piccole partite IVA, i senza lavoro e gli sfruttati. Gli operatori della sanità, del commercio e di tutte quelle attività che richiedono il contatto con altre, tante, persone.
“Rifondazione Comunista – si legge sempre nel documento – è con loro, appoggiando le richieste delle organizzazioni sindacali. RLS. che chiedono la sicurezza del posto di lavoro, la tutela dei redditi, misure a salvaguardia della salute di chi deve recarsi sul posto di lavoro.
“Con forza ribadiamo che il sistema sanitario nazionale pubblico deve essere rinforzato, che il massacro da tagli, al quale è stato sottoposto per decenni, deve cessare. Mancano medici, infermieri, operatori sanitari e posti letto, situazione denunciata da anni, ma ancora le università difendono l’accesso a numero chiuso e gli ospedali vengono smantellati.
“Covid-19, ovvero i nodi vengono al pettine. I frutti delle dissennate politiche liberiste, spolverate con lo zucchero a velo di qualche principio socialdemocratico, stanno cadendo marci dai rami. Ci saranno – conclude Rifondazione – dei Newton pronti ad accogliere il risveglio, lì sotto?”
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